Nell’imminenza di pubblicazione dell’apposito strumento legislativo, le Associazioni delle imprese del comprensorio folignate (Confindustria, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti) prendono atto con soddisfazione dell’impegno formale assunto dal Governo, in relazione alla problematica della cosiddetta “busta pesante”. Lo scorso primo aprile, infatti, il Consiglio dei Ministri ha definito le modalità di restituzione “busta pesante”.“In questa occasione – sottolineano i presidenti delle Associazioni territoriali di Foligno – possiamo affermare che gli impegni da parte della politica sono stati mantenuti. Anche se la richiesta di contenere la restituzione al 10% non è stata soddisfatta, anche a causa dei noti problemi che affliggono la finanza pubblica, si tratta comunque di una buona notizia, che finalmente offre certezze a cittadini, famiglie e imprese”. Secondo le notizie anticipate in un comunicato della Presidenza del Consiglio, è stata formalizzata la scelta di abbattere del 60% gli oneri fiscali e previdenziali sospesi in conseguenza del sisma del 1997, prevedendo la restituzione della parte rimanente in 10 anni, senza oneri o interessi aggiuntivi. “Finalmente – continuano le Associazioni – vediamo concludersi in maniera onorevole una vicenda che dura da oltre 10 anni e che è sempre stata a cuore alla comunità del comprensorio folignate”. Dopo che la Finanziaria 2008 aveva stanziato risorse significative per l’abbattimento della “busta pesante”, lo scioglimento anticipato delle Camere aveva posto in forte rischio il risultato dell’intera questione. “Intendiamo pertanto – aggiungono – dare atto ai nostri Parlamentari ed alla nostra Presidenza regionale di aver rafforzato ulteriormente il proprio impegno, determinando il raggiungimento dell’obiettivo di definire una volta per tutte l’intera vicenda. L’effetto dell’abbattimento del 60% risulta ancora più significativo perché avviene in un momento di congiuntura difficile. La conferma della rateizzazione in 10 anni, senza oneri aggiuntivi, aiuta a preservare i delicati equilibri dei bilanci delle imprese”.