Restaurata da Tela Umbra la carrozza appartenuta ai baroni Franchetti - Tuttoggi.info

Restaurata da Tela Umbra la carrozza appartenuta ai baroni Franchetti

Redazione

Restaurata da Tela Umbra la carrozza appartenuta ai baroni Franchetti

Presto il veicolo sarà trainato da un cavallo per le vie del centro storico in una cerimonia pubblica
Mer, 27/12/2017 - 14:50

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La carrozza di fine ‘800 dei baroni Franchetti è tornata a Città di Castello completamente restaurata e restituita all’antico splendore. A curare direttamente il recupero funzionale del veicolo è stata Tela Umbra che, in collaborazione con il Comune e la Fondazione Hallgarten-Franchetti, ha voluto fare un regalo alla città in occasione delle celebrazioni del Centenario della morte di Leopoldo Franchetti.

Con il bellissimo restauro della carrozza sulla quale Leopoldo e Alice scendevano abitualmente in città da Villa Montesca, Tela Umbra ci permette di continuare in un percorso finalizzato a restituire alla comunità tifernate i beni dei baroni”, sottolinea il vicesindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli nell’annunciare, insieme al presidente di Tela Umbra Pasquale La Gala, il completamento del restauro, che sarà seguito prossimamente da una cerimonia pubblica durante la quale, alla presenza dei rappresentanti della Regione, il veicolo raggiungerà piazza Matteotti trainato da un cavallo e attraverserà i principali luoghi del centro storico.

Un altro passo importante nel solco di un lavoro che portiamo avanti con l’obiettivo di fare del Centenario della morte del Barone una reale opportunità di valorizzazione del patrimonio culturale e sociale che, insieme alla moglie Alice, ha consegnato indelebilmente alla storia della nostra comunità”, aggiunge Bettarelli, che preannuncia “l’imminente ritorno a Villa Montesca dell’archivio dei baroni Franchetti, per il quale la Soprintendenza ha già dato il proprio benestare”.

Visibile a tutti dalla vetrina del punto vendita di Palazzo Tomassini, dov’è esposta, la carrozza in questi giorni ha destato curiosità e ammirazione. “Questo restauro è per noi motivo di grande soddisfazione e orgoglio, perché ridiamo vita alla straordinaria vicenda dei baroni Franchetti, segnata da mirabili gesti di umanità, con una delicata storia d’amore, di cui la carrozza è forse uno dei simboli più evocativi”, afferma La Gala che, insieme alle sei socie della cooperativa, ha seguito passo dopo passo un lavoro di riparazione del veicolo durato circa 6 mesi.

Il restauro è partito dopo un sopralluogo al Centro regionale di Protezione civile di Foligno, nel quale il precario stato di conservazione della carrozza aveva fatto percepire la necessità impellente di un intervento. La carrozza è stata quindi trasferita al Centro di istruzione e formazione Bufalini di Città di Castello, dove gli allievi del corso di restauro si sono appassionati alla sua storia e hanno voluto dare un contributo al suo recupero con la realizzazione di alcuni pezzi in ottone. Il lavoro più consistente è stato quello che nei mesi successivi è stato intrapreso per il ripristino delle parti in legno e ferro da Luigi Papini, esperto biturgense di fama nel campo delle carrozze d’epoca e del restauro, e dalla ditta Marmorini e Nocentini di Arezzo, che ha anche realizzato ex novo la capote e la selleria sul modello originario dei veicoli di fine ‘800 e inizio del ‘900. Nella terra toscana da cui proveniva, visto che venne realizzata a Firenze, la carrozza ha ripreso vita con un intervento non solo conservativo, ma anche funzionale, che le ha permesso di recuperare la capacità di marciare.

Il veicolo è tornato a Città di Castello a novembre. “Oltre al lavoro di bravissimi artigiani, che hanno operato con grande passione – osserva La Gala – c’è stato un coinvolgimento della città che a più livelli, da quello delle istituzioni a quello delle aziende e della scuola, ha dato un contributo davvero importante e ci ha fatto percepire come la memoria dell’opera dei baroni Franchetti conservi nella nostra comunità un valore e un fascino al quale vogliamo dare ulteriore impulso con la nostra azione”. “Teniamo molto che ciò che è appartenuto ai baroni possa ritornare a essere parte della città ed essere a disposizione della comunità – conclude La Gala – in un percorso di promozione della conoscenza della parabola storica e culturale di Leopoldo e Alice che è di fondamentale importanza nel quadro delle celebrazioni del Centenario”.

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