Respinta mozione su bonus ai disabili, Anffas: "Si sarebbero tolti soldi ai servizi esistenti" - Tuttoggi.info

Respinta mozione su bonus ai disabili, Anffas: “Si sarebbero tolti soldi ai servizi esistenti”

Sara Fratepietro

Respinta mozione su bonus ai disabili, Anffas: “Si sarebbero tolti soldi ai servizi esistenti”

Mer, 25/09/2024 - 13:48

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Respinta in Consiglio regionale la mozione presentata dalle opposizioni che chiedeva alla Giunta di “emanare entro 15 giorni gli atti necessari per l’erogazione del bonus per grave disabilità e non autosufficienza, in attuazione dei principi di universalità dell’accesso alle cure, autodeterminazione, non discriminazione, pari opportunità, libera scelta tra forme di assistenza diretta e indiretta e non discriminazione tra disabilità grave e gravissima previsti dalla deliberazione dell’Assemblea legislativa n.95 del gennaio 2021”.

Un atto finito al centro di diatribe politiche nella giornata di martedì tra chi, appunto, come i consiglieri regionali di minoranza chiedevano “di dare attuazione – queste le parole di Thomas De Luca (M5s) – alle previsioni del Prina prima della fine della Legislatura. L’assessore Coletto ha dimostrato una evidente assenza, un vuoto politico pneumatico che ora porta a chiedere interventi rapidi per superare situazioni critiche. La maggioranza ha assunto degli impegni che ora sta disattendendo”. Mentre tra gli interventi della maggioranza, quello della consigliera Paola Fioroni (Lega) ha ricordato che “persistono delle disparità di trattamento rispetto alle persone con disabilità. Chi vive una disabilità deve chiedere a 100 diversi interlocutori per ottenere ciò che gli spetta per diritto. Inoltre devono scegliere a quale risorse accedere, cercando di scegliere le misure più adatte alla propria condizione. Stiamo andando, attraverso il Progetto di vita, verso il superamento di questa situazione”.

Lo stesso assessore regionale alla sanità Luca Coletto ha spiegato che “rispetto alla deliberazione dell’Assemblea, abbiamo costituito il tavolo di coordinamento sulla disabilità per ascoltare e coinvolgere le associazioni. La proposta di delibera prevedeva dei bonus una tantum che distoglieva 2 milioni dal fondo e dai servizi per la comunità. Non erano risorse aggiuntive ed andava contro le attuali norme nazionali, che puntano al passaggio dall’erogazione monetaria alla fornitura di servizi diretti. E dal 2025 partirà la sperimentazione proprio a Perugia. Un intervento sensato sarebbe l’aumento delle pensioni di invalidità, per dare risposte alle persone e alle famiglie. Ulteriori fondi dal bilancio regionale non possono essere recuperati a questo punto”.

E all’indomani del respingimento, da parte dell’aula dell’Assemblea legislativa regionale dell’Umbria, dell’erogazione di tale bonus prima della fine imminente della legislatura regionale, si registrano ora gli interventi anche delle associazioni che si occupano di disabilità. Come Anffas, attraverso il presidente nazionale Roberto Speziale e Moira Paggi per il coordinamento di Anffas in Umbria.

“Anffas – si legge nella nota – accoglie con favore la decisione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria di respingere la mozione che avrebbe introdotto un bonus temporaneo, senza nessun collegamento al Progetto di Vita Individualizzato per le persone con disabilità ad alto bisogno di sostegni. Questa misura, per fortuna bocciata, sarebbe andata contro i principi fondamentali del Progetto Individualizzato, che rappresenta la vera libertà di scelta per le persone con disabilità, togliendo ogni forma di sostegno concreto in cambio di una somma mensile limitata nel tempo e per un numero esiguo di utenti, favorendo una ulteriore disparità di trattamento.

Il Progetto di Vita Individualizzato, su cui Anffas si batte da sempre, – prosegue l’associazione – è l’unica soluzione capace di offrire alle persone con disabilità un percorso inclusivo, autodeterminato e dignitoso. A differenza di un bonus temporaneo di 12 mesi, che non risponderebbe in maniera adeguata ai bisogni complessi delle persone con disabilità, tra l’altro con l’esclusione all’accesso di molti altri fondi come quello della vita indipendente, il progetto individualizzato garantisce il sostegno necessario a lungo termine e la libertà di scegliere le forme di assistenza in modo strutturato più aderenti alle proprie esigenze. Anffas sottolinea come la misura proposta avrebbe sottratto risorse fondamentali dai servizi esistenti, compromettendo l’accesso a cure e supporto di qualità. Un bonus monetario non può sostituire il diritto a percorsi di vita personalizzati e dignitosi, né offrire la reale indipendenza che le persone con disabilità meritano”.

Il Progetto di Vita Individualizzato ai sensi dell’art. 14 della Legge 328/2000 – ricordano Speziale e Paggi – si basa su un piano personalizzato che mette al centro la persona e le sue specifiche necessità. Questo approccio offre alle persone con disabilità la vera libertà di scelta, consentendo loro di partecipare attivamente alla vita sociale e di costruire un futuro più autonomo. La sperimentazione che partirà in Umbria nel 2025 rappresenta un passo concreto verso l’attuazione di questo modello innovativo. Anffas ribadisce la propria determinazione nel continuare a lavorare per la piena attuazione del Progetto di Vita Individualizzato, perché solo attraverso questa strada si può garantire alle persone con disabilità vera libertà, inclusione e pari opportunità”.

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