Il Popolo della libertà di Spoleto ha salutato ieri sera l’arrivo del Ministro Franco Frattini, giunto in Umbria per la conclusione della campagna elettorale. In 500 hanno preso parte alla cena che il coordinamento regionale ha offerto al ristorante Zengoni. Gli occhi erano tutti per il titolare della Farnesina. “Questa è stata un’altra campagna elettorale avvelenata dai toni usati dalla sinistra” ha detto Frattini “dall’insulto personale, dall’offesa, di tutto pur di evitare il confronto politico. La grande manifestazione a piazza san giovanni ha spazzato via gli insulti e le falsità dei nostri avversari”. I toni restano pacati, com’è nello stile del minisro, ma i contenuti si infiammano parola dopo parola: “noi difendiamo le persone perbene, quelle che vivono nei quartieri più poveri delle grandi e piccole città”.La sala è tutta per lui. “Fiammetta Modena – ha detto il ministro – ha avuto il merito di mettere in risalto i grandi problemi di governo di questa regione che è purtroppo il fanalino di coda del centro-nord Italia, l’ultima, quella più indietro per il sostegno alle imprese, nelle infrastrutture, capace di meccanisi di azionariato pubblico regionale che, come una piovra, ha soffocato la libera impresa in Umbria, ha escluso la libera concorrenza”. Applausi per lui.Per il responsabile degli Esteri è gi giunta l’ora di ripartire alla volta di Roma. Saluta i presenti al tavolo d’onore, fra cui i sindaci del pdl umbri, la candidata alla presidenza Modena, il presidente della Bps Giovanni Antonini. Spetta all’onorevole Luciano Rossi accompagnare il ministro verso l’auto. Gli artificieri dei carabinieri e la polizia tirano un sospiro di sollievo. Il più è fatto. Mentre la scorta si allontana ecco arrivare la senatrice Ada Urbani. Non ce l’ha fatta per un pizzico ad incontrare il suo amico Frattini.Zengoni, il ristoratore bipartisan, quello che mette la cravatta nera quando c’è la sinistra e quella rossa quando arriva il Pdl o la destra storaciana, suona il gong ai camerieri. La cena è servita. In 500 prendono parte al banchetto. I tavoli sono tutti contrassegnati con il nome di questo o quel politico. Pochi posti assegnati ad ognuno, pur di accontentare tutti. Non è così per la responsabile del Punto Pdl, Marina Morelli, che ha posti sufficienti per invitare amici e, sopratutto, i giornalisti locali interessati all'evento politico. Il salone è quello delle grandi occasioni. Gli uomini tiratissimi in doppio petto scuro, le signore a mostrar gioielli e l’ultimo ricamo del chirurgo estetico. Il piano superiore è strapieno. Il seminterrato è stravuoto. Poco male per i pochi sfortunati, perché il maxischermo consente di seguire gli interventi dei candidati. Comincia, fra i mugugni di qualche spoletino, il folignate Daniele Mantucci che sprizza energia da tutti i pori. E’ la volta di Maurizio Hanke, forse preso alla sprovvista dallo speaker, dal momento che comincia il comizio ciancicando ancora un pezzo di faraona. La carica la suona Franco Zaffini che ottiene applausi a scena aperta. Il count down è partito.