Tra le proposte per Orvieto bonifica del primo calanco della discarica, telemedicina, riqualificazioni infrastrutturali, impianti sportivi e casa della salute
Sono diversi i progetti che riguardano il territorio di Orvieto nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – il cosiddetto Recovery plan – presentato mercoledì dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei.
“ Nel documento con cui l’Umbria si presenterà al confronto con il Governo – afferma il Sindaco, Roberta Tardani – ci sono importanti progetti che interessano il territorio di Orvieto e la giunta regionale ha recepito anche diverse proposte che abbiamo avanzato come Amministrazione Comunale.
E’ il caso della bonifica del primo calanco della discarica ‘Le Crete’, esaurito nel 1997 e di proprietà del Comune di Orvieto, un intervento da circa 2 milioni di euro che è stato inserito tra i progetti per la ridefinizione del ciclo dei rifiuti con una più forte finalizzazione all’economia circolare. Ma anche il progetto della telemedicina, un investimento da 1 milione di euro nella digitalizzazione dell’assistenza medica ai cittadini prevenendo ospedalizzazione e favorendo le cure a domicilio”.
“Nel documento – prosegue – sono stati poi inseriti i progetti di riqualificazione della infrastrutturazione delle aree industriali e artigianali della città e la riqualificazione dell’impiantistica sportiva nella quale potranno rientrare i lavori sullo stadio ‘Luigi Muzi’ ma anche la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport.
Tra gli interventi sul fronte dell’edilizia sanitaria figurano inoltre il miglioramento sismico dell’ospedale di Orvieto e il progetto della Casa della Salute per cui la Regione ha previsto un investimento di 4,8 milioni di euro per la riqualificazione dell’ex mensa della caserma Piave. In questo senso la scelta di inserire il progetto della Casa della salute nel Pnrr ci conforta perché figura finalmente tra le priorità della Regione anche se, come noto, in accordo con la Asl Umbria 2 si sta valutando di spostare l’investimento sull’ex ospedale di piazza Duomo dopo averne bloccato la vendita al buio.
Ci sono poi altre macroaree di intervento dove, come ha sottolineato la presidente Tesei, i territori saranno coinvolti nella messa a terra dei progetti. Parliamo di digitalizzazione della Pa, smart mobility regionale, mappatura 3d, attrattori turistici, ciclovie e sentieri, riqualificazione urbana, edilizia scolastica, tutela idrogeologica del territorio e non ultimo la valorizzazione delle Aree interne per cui sono state individuate linee di intervento concrete in grado di poter imprimere un cambio di passo rispetto al passato”.
“Vogliamo e crediamo di poter giocare un ruolo importante anche nella costituzione del Distretto regionale della grafica avanzata potendo mettere a disposizione il progetto che stiamo elaborando per la valorizzazione del prestigioso archivio Maoloni collegato all’attività formativa del Centro studi. Tutti temi che la Regione ha fissato nel Pnrr – conclude – ma che intende comunque portare avanti nel suo progetto complessivo di rilancio dell’Umbria, sui quali dovremmo farci trovare pronti e prepararci con il coinvolgimento e la collaborazione delle categorie nella consapevolezza che la sfida del post pandemia si potrà vincere solo con il contributo costruttivo di tutti”.
Recovery, Tesei: in questi 45 progetti c’è l’Umbria che vogliamo | L’iter
I 45 progetti presentati dall’Umbria nel Pnrr – fa sapere in una nota la Regione Umbria – hanno linee comuni quali: i tempi di esecutività, cantierabilità, realizzazione e rendicontabilità entro il 2026; la possibilità di inserimento nelle linee guida nazionali diventandone una dimensione attuativa fondamentale; la possibilità di partecipare ad eventuali bandi nazionali previsti nel Pnrr; l’essere base fondante della programmazione comunitaria 21/27, in una logica di complementarità delle risorse comunitarie e condivisione della programmazione.