Tantissimi giovani, questa mattina (sabato 22 ottbre), hanno riempito la Sala Gotica del Museo del Duomo di Città di Castello, dove ha avuto luogo la cerimonia di certificazione del record del mondo di lunga percorrenza in barca a vela con a bordo un disabile, conquistato lo scorso 13 settembre, nel mar Adriatico, dal velista tifernate Alessio Campriani e dallo skipper non vedente Danilo Malerba.
Alla cerimonia, oltre alla marea di studenti delle scuole che hanno contribuito a mettere a punto l’imbarcazione dell’impresa, era presente anche un importante parterre di istituzioni: insieme ai due recordman c’erano infatti il sindaco tifernate Luciano Bacchetta, il parlamentare Walter Verini, il presidente e il vicepresidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, rispettivamente Donatella Porzi e Valerio Mancini e il presidente della Lega Navale Italiana sezione di Rimini, l’ammiraglio Aleardo Maria Cingolani. L’altra protagonista di questa avventura, l’imbarcazione Pinki I, è invece esposta fino a domenica 23 ottobre in Piazza Andrea Costa.
Il sindaco Bacchetta ha esordito sottolineando la grande “impresa sportiva ed umana, di notevole integrazione sociale, e l’impegno di Campriani per la promozione della vela a 360 gradi, soprattutto come strumento di autonomia per i disabili”. Queste, invece, le parole di Verini: “Lo sport insegni che insieme si è più forti anche nello spirito della competizione. Qualche anno fa il risultato, anche a discapito dei competitori, era l’anima dello sport, oggi le cose sono cambiate e la competizione non esclude l’aiuto e la solidarietà verso chi è più debole o in difficoltà. Nel record c’è molta sostanza umana e un invito ad affrontare a viso aperto ogni prova della vita”. La Porzi, ricordando i suoi trascorsi di insegnante di educazione fisica e di sostegno, ha invece sottolineato “il concetto di integrazione, in questo caso, soprattutto con i ragazzi delle scuole, anche loro parte stessa del record”. Per Mancini, il primato ottenuto da Campriani e Malerba, “oltre ad essere da esempio per i giovani, dimostra anche come la comunità sia forte e pronta a vincere ogni sfida”.
La moderatrice e curatrice del museo Catia Cecchetti, dopo aver portato il saluto e il plauso del vescovo mons. Domenico Cancian (a Roma per impegni improrogabili), ha ricordato tutte le scuole che hanno fatto parte del progetto: il Liceo “Città di Piero” di Sansepolcro, il Campus “Leonardo Da Vinci” di Umbertide, l’IIS “Franchetti Salviani, il “Patrizi-Baldelli-Cavallotti” e Liceo “Plinio il Giovane”.
“Alla fine è stato una viaggio che ha cementificato un’amicizia più di quanto abbia certificato un record di cui andiamo molto fieri – ha detto Alessio Campriani – Danilo è stata scoperta umana. Il record in realtà non è stato un risultato raggiunto in barca a vela ma attraverso le persone che hanno permesso di realizzare questo viaggio. Trasmettere la passione per la vela è il record più vero che perseguiamo e, dai tanti ragazzi oggi presenti, siamo riusciti anche in questo. Ho scelto di ufficializzare il record qui a Città di Castello perché è dedicato alla mia comunità”.
Malerba ha invece raccontato l’esperienza dell’attuale presidente dell’Unione italiana vela solidale che, durante la “100 miglia del Garda”, stanco di navigare, aveva chiuso gli occhi appisolandosi, con la barca che continuava comunque il suo cammino. “Questo signore – racconta lo skipper non vedente – disse di aver ‘sentito’ e ‘percepito’ il vento anche non vedendo, dimostrando così che si può portare una barca a vela anche senza l’uso della vista. Da questa esperienza – spiega Malerba – è nato il Progetto Homerus, riconosciuto dalla Federazione Italiana Vela che, ad oggi, ha avviato 400 non vedenti alla vela autonoma, ed è stato esportato in tantissimi paesi esteri”.
Il record di oltre 10 ore, 43,58 miglia marine percorse dal punto latitudine Nord 43°58’15’’ e longitudine Est 12°43’10’’ a latitudine Nord 41°15’03’’ e longitudine Est 13°30’18’’ è stato ufficializzato dall’ammiraglio Cingolani, il quale ha letto il documento della Lega Navale Italiana che certifica il nuovo primato di “lunga percorrenza in navigazione d’altura con un natante a vela di tipo deriva e equipaggio formato da una persona normodotata ed una persona disabile”.