Non convince gli inquirenti l’ipotesi che la banda composta dai tre rumeni abbia colpito alla cieca. Ora si cercano i basisti. Un contatto a Terni dovevano evidentemente averlo per essere arrivati dal Lazio a commettere una rapina “facile” ai danni di due anziani proprio mentre erano da soli in casa. E quindi proseguono, senza sosta le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Terni coordinate dal maggiore Pietro Petronio, per capire se in via Andromeda a Gabelletta (popoloso quartiere ternano) quella Bmw nera sia stata vista circolare altre volte nei giorni precedenti l’omicidio di Giulio Moracci. I carabinieri stanno cercando ora di verificare su quali basi i tre (un 21enne, lo zio 43enne di questi e un 20enne, senza fissa dimora, provenienti dalla zona tra Roma e Latina) abbiano scelto per compiere la rapina proprio la casa del novantunenne, un ex agricoltore con diversi problemi di salute.
Si cercano i basisti. Gli inquirenti non escludono che qualcuno possa aver dato ai rapinatori indicazioni su dove e quando colpire. Nello stesso stabile di via Andromeda del popoloso quartiere ternano di Gabelletta dove è avvenuta la rapina abita, anche il figlio della vittima, che ieri era fuori città per lavoro, e un’altra famiglia, che purtroppo non si è nemmeno accorta di quanto stava accadendo. L’anziano era inoltre accudito saltuariamente, per lo più la mattina, da un cittadino filippino, che però non era in casa al momento del colpo.
Autopsia. Intanto nelle prossime ore, come già stabilito dal pm titolare delle indagini Barbara Mazzullo il medico legale Luigi Carlini effettuerà l’ autopsia sul corpo della vittima per determinare con precisione le cause della morte. Soltanto al termine degli accertamenti sarà possibile per i familiari fissare la data dei funerali.
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Due in casa e uno a fare il palo. I tre, anche se a compiere materialmente la rapina sarebbero stati i due giovani, mentre il 43enne li attendeva in auto, erano stati localizzati nella zona dai militari già nella mattinata di ieri a bordo di una Bmw nera con targa romena. E’ quindi probabile che abbiamo svolto delle perlustrazioni nello stesso quartiere, prima di entrare in azione dirigendosi subito a casa dell’anziano.
Moracci è morto soffocato. Ad primo esame gli inquirenti hanno ipotizzato che l’anziano fosse deceduto a causa delle percosse poiché erano stato trovate tracce di sangue sul suo corpo, ma il medico legale avrebbe escluso questa dinamica. Dopo una prima ispezione del cadavere dell’uomo, il medico ha infatti ipotizzato il decesso per soffocamento, visto che l’anziano, oltre ad essere stato messo a pancia in sotto sul letto, con il viso tra le lenzuola. Questo ultimo particolare unito ad un possibile rigurgito potrebbe essere stato all’origine del soffocamento.
Dal Lazio per rapinare senza scrupoli. A carico dei tre sono emerse diverse denunce per reati contro il patrimonio, in particolare furti compiuti sempre nel Lazio. I carabinieri hanno sequestrato, oltre al bottino di poche migliaia di euro di oggetti e monili in oro portati via dalla casa di Moracci, anche bandane, cappellini, guanti di lana e da lavoro e un cacciavite.
La moglie ha all’ospedale della morte del marito. E’ sempre ricoverata all’ospedale Santa Maria di Terni Fioranna Fineschi, la moglie 85enne di Moracci, anche lei legata dai rapinatori. La donna sta bene fisicamente, ma è in stato di choc. Solo nella tarda serata di ieri le è stato comunicato della morte del marito.
Un finto fattorino per un finto telegramma. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la signora Fioranna Fineschi, classe 1933, era andata a rispondere al citofono. Uno dei malviventi si sarebbe spacciato per un fattorino che doveva consegnare un telegramma. La signora, come racconterà poi lei stessa, nonostante avesse avuto qualche dubbio, si è lasciata convincere e ha aperto il portone di ingresso.
Legata mani e piedi e imbavagliata. L’anziana ha aperto il portone, trovandosi di fronte due individui a viso coperto. I due hanno subito aggredito la donna legandole mani e piedi, sigillandole bocca e naso con nastro adesivo, talmente forte che la signora ha temuto per la sua vita, non riuscendo a respirare bene. Una volta immobilizzata la donna, i malviventi si sono diretti nella camera da letto, dove si trovava il marito. Giulio Moracci è stato legato con le mani dietro la schiena e lasciato a faccia in giù sul letto matrimoniale. I malviventi, sicuri di non essere disturbati, si sono trattenuti almeno mezz’ora nell’appartamento mettendo a soqquadro le stanze rubando collane, anelli ed altri preziosi (tutta refurtiva interamente recuperata).
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