Da.Bac.
Tutta colpa della pioggia. E' così che il violento nubifragio che si è scatenato a Città di Castello lunedì scorso (21 ottobre) ha riempito d’acqua le strade tifernati e, di conseguenza, ha creato le premesse per un episodio alquanto curioso e bizzarro.
Verso le ore 13 circa, all’incrocio tra la fine di viale Abetone, via della Tina, inizio di Via Ferrer, un tombino ricoperto di foglie e sporcizia aveva favorito l’allagamento della strada. Al fine di non aggravare il disagio, soprattutto per il traffico e per l’acqua che stava per entrare anche nei vicini esercizi commerciali, è stata chiamata l’azienda di servizi pubblici Sogepu, affinché riuscisse quantomeno a favorire il normale deflusso della pioggia attraverso il tombino.
All’arrivo di un’auto di servizio, però, si è presentata la seguente scena: la macchina si è fermata nei pressi del ristagno e i due addetti, invece di scendere, sono rimasti all’interno del mezzo; l’uomo sul sedile del passeggero, poi, ha aperto lo sportello e, tutto ben imbacuccato con una tuta arancione, ha cominciato a rastrellare i detriti che ostruivano il deflusso senza mai scendere dall'auto.
Immediata è scattata la reazione dei commercianti che, assistendo a questa surreale scena, non ci hanno pensato due volte, e sotto alla pioggia battente hanno inizato ad inveire contro l'operaio, che imperterrito ha continuato a rastrellare come se niente fosse.