Venerdì 14 marzo 2014 si è riunita la terza commissione consiliare permanente per discutere della situazione del credito in Umbria. Il presidente Luca Baldelli (PRC) ha aperto i lavori ricordando che l’incontro in oggetto intende essere il primo di una serie che si protrarrà nel tempo al fine di portare il problema all’attenzione delle istituzioni, così da spronarle a ristabilire un flusso creditizio che rilanci la rete imprenditoriale umbra.
La problematica è stata inquadrata alla luce della mozione presentata dal consigliere Maurizio Ronconi (UDC) in cui si lamenta il totale disinteresse delle istituzioni riguardo la situazione bancaria dell’Umbria, territorio in cui manca una banca regionale ed in cui le piccole banche territoriali vengono acquistate dai grandi colossi, che si basano su sistemi organizzativi accentrati e dunque lontani da imprese e risparmiatori. Ronconi ha definito la questione totalmente politica, chiedendosi poi come possa, una regione piccola e quindi finanziariamente vulnerabile come l’Umbria, immaginare di avere un sistema produttivo solido senza un sistema creditizio di supporto autonomo.
Alla commissione ha partecipato, in rappresentanza di Sviluppumbria, Simone Peruzzi che ha confermato la grosse difficoltà di interfacciamento tra imprese e sistema bancario, con gravi conseguenze per la velocità di erogazione dei crediti. Peruzzi ha, poi, illustrato alla commissione gli strumenti di supporto all’imprenditoria messi in campo da diverse istituzioni pubbliche con la collaborazione di banche e di Sviluppumbria (in qualità di ente tecnico, con funzioni di supporto e valutazione delle candidature). Il primo e più innovativo progetto descritto è stato il fondo di ingegneria finanziaria: fondo cofinanziato con 12 milioni di euro in cui partecipa la Regione per il 70% e diverse banche per il 30%.
L’operatività del progetto è prevista per la fine di marzo e prevede l’erogazione di un credito ad un tasso che è la media tra quello imposto dalla banca e quello imposto dalla Regione (0,5%). La Regione, inoltre, chiederà una garanzia chirografaria mentre le banche avranno la possibilità di imporre le proprie condizioni. E’ proprio in questa libertà che le banche hanno di poter imporre i propri tassi e le proprie condizioni che sta la forza di questo fondo, conveniente tanto per gli enti di credito quanto per le imprese. Una volta inviata la richiesta, Sviluppumbria eseguirà delle analisi formali: tutte le domande idonee saranno poi separatamente valutate da Regione e banche, solo le istruttorie che otterranno favore unanime potranno ricevere il credito. Molto si è puntato, ha sottolineato Peruzzi, sulla riduzione dei tempi: entro sessanta giorni dall’invio della domanda Sviluppumbria decreterà la valutazione positiva o negativa. Altri strumenti sono il fondo per il microcredito, che eroga a giovani imprenditori dai 18 ai 35 anni crediti da 4 a 16 mila euro, a garanzia chirografaria e con un tasso dell’1%, il fondo per l’imprenditoria giovanile, che invece eroga un credito da restituire in 7 anni, a tasso zero e garanzia nulla ed il found cooper, che si basa su un fondo di tipo rotativo dedicato al mondo cooperativo ad un tasso del 1,2%. Peruzzi ha infine ricordato come Sviluppumbria abbia l’obbligo di fornire assistenza tecnica gratuita a qualsiasi giovane imprenditore che vi si rechi per ottenere supporto nello sviluppo del proprio business plan.
Nella discussione che è seguita, Peruzzi ha poi risposto esaurientemente alle domande di Laura Zampa (PD) che ha chiesto quali siano i criteri di valutazione delle istruttorie presentate per accedere al fondo di ingegneria finanziaria e del consigliere Massimiliano Capitani (PD) sull’eventuale priorità data a progetti al di sopra o al di sotto di una certa cifra, col rischio che quelli troppo ambiziosi occupino gran parte del fondo.