C'è ancora tempo per visitare la grande retrospettiva dedicata all'artista Anselmo Francesconi (Lugo di Ravenna 1921 – Milano 2004) che con oltre settanta opere tra sculture, dipinti e disegni, prosegue fino a domenica 18 ottobre negli spazi espositivi della Galleria Civica d'Arte Moderna di Spoleto (Pg).

La mostra, a cura di Martina Corgnati, si pone come punto fermo per una ricostruzione critica della figura di Anselmo, rendendo omaggio ad un artista di grande vitalità, slegato da qualsiasi schema e stile, che trova nella scultura la sua espressione più alta.

Quella di Anselmo Francesconi è stata una carriera feconda, espressione di un'alta sensibilità e di un talento molto apprezzati a livello internazionale: opere dell'artista sono state esposte in importanti sedi museali pubbliche e private, in Italia e all'estero come a New York, Londra, Parigi, Losanna, Ginevra e Teheran. Una delle sculture esposte, “L'Altro”, è stata donata dalla famiglia dell'artista, lo scorso 19 settembre in occasione dell'inaugurazione della mostra, alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Spoleto.

La mostra delinea con rigore le fasi del complesso percorso dell'artista che verso la metà degli anni Cinquanta attraversa una fase di incisiva e drammatica metamorfosi: da una compostezza ancora classicheggiante a un sottile e irresistibile corrugarsi delle masse in una deformazione gestuale ed espressionistica sempre più accentuata, a un disinteresse ogni giorno più spiccato per la “correttezza” naturalistica, a una sintesi formale dirompente e non priva di veri e propri slanci simbolici.

Infine, verso lo scadere del decennio, la composizione si apre attraverso vere e proprie fratture plastiche che scardinano la sintassi di piani e superfici in una liberissima e ammirabile “prova di forza” con lo spazio, in cui si respira sempre l'afflato mitico ed epico da cui l'artista è partito.