Prodotti per celiaci, truffa sventata dalla Finanza - Tuttoggi.info

Prodotti per celiaci, truffa sventata dalla Finanza

Redazione

Prodotti per celiaci, truffa sventata dalla Finanza

Al centro dell'inchiesta della Finanza di Perugia 63mila prodotti per celiaci, in alcuni casi mai venduti, ma per i quali veniva chiesto rimborso all'Usl
Ven, 24/07/2020 - 09:28

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Una vera e propria truffa sui prodotti per celiaci: è quella scoperta dalla Guardia di finanza di Perugia. Nell’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo umbro, è stato denunciato a piede libero il titolare di una società regolarmente accreditata presso la Usl.

Truffa sui rimborsi sui prodotti per celiaci

Il legale rappresentante di una società è accusato di aver messo in atto una vera e propria truffa finalizzata a fruire di specifici rimborsi previsti per agevolare le persone che soffrono di celiachia.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta condotta dal comando provinciale delle fiamme gialle, l’azienda, regolarmente accreditata presso la Usl, richiedeva i rimborsi previsti dalla normativa di settore, certificando di avere venduto prodotti per celiaci che, in realtà, non erano mai stati ceduti. In alcuni casi, il beneficio è stato chiesto per prodotti venduti a soggetti che non avevano diritto ad alcun rimborso.

A completamento del quadro, l’azienda avrebbe riconosciuto ai clienti degli “abbuoni” e delle agevolazioni vietate dalla normativa di settore, concedendo agli acquirenti (quelli veri) dei vantaggi indebiti che, di fatto, potevano essere considerati una forma di concorrenza sleale.

Al centro 63mila prodotti per celiaci, in alcuni casi mai venduti

Ammontano a 330mila euro le somme indebitamente richieste dalla società, relative alla vendita (in certi casi mai avvenuta) di più di 63 mila prodotti per celiaci. Accertamenti svolti presso la Usl di competenza hanno permesso corroborare gli esiti delle indagini.

L’indagine, materialmente svolta dalla Compagnia di Perugia sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha portato alla contestazione, in capo al titolare dell’impresa, del reato di truffa ai danni dello Stato, per il quale si rischia fino a 5 anni di reclusione.

L’operazione si colloca nell’ambito della tutela della spesa pubblica, settore nel quale il Corpo della Guardia di Finanza è costantemente impegnato al fine di evitare che le finanze pubbliche vengano intaccate, tramite atteggiamenti fraudolenti, a scapito di persone in reale stato di necessità, come coloro che soffrono di patologie croniche.

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