Prisciano: polveri, puzze e vibrazioni | Aniello "Emergenza quotidiana" - Tuttoggi.info

Prisciano: polveri, puzze e vibrazioni | Aniello “Emergenza quotidiana”

Redazione

Prisciano: polveri, puzze e vibrazioni | Aniello “Emergenza quotidiana”

Ven, 31/05/2024 - 13:06

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Polveri di Prisciano, TO sul posto dell''inferno'. Cittadini esasperati da puzze e vibrazioni. Arvedi-Ast corre ai ripari

Un viaggio tra ‘l’inferno’ di Prisciano, tra polveri, puzze e vibrazioni, dove i residenti sono esasperati da una convivenza difficile con gli stabilimenti di Arvedi-Ast. La questione è di vecchia data, da quando il compianto Santoloci ipotizzò il reato di ‘disastro ambientale’: indagine poi archiviata, ma su questo torneremo. Intanto i residenti di Prisciano continuano a registrare la costante presenza di polveri, puzze e vibrazioni e anche TO, recandosi nel quartiere, ha avuto modo di verificare quanto effettivamente accade. Abbiamo parlato con residenti, siamo entrati nelle loro case e abbiamo sentito con il nostro naso. Le polveri non sono certo un ‘capriccio’ e un’invenzione da spot elettorale, ma sono presenti in tutte le abitazioni, aggressive, corrosive e persistenti. Si attaccano e corrodono ogni materiale: dal ferro, alla plastica, al cemento fino alle foglie. È impressionante davvero. Le segnalazioni arrivano quotidianamente e anche l’assessore all’Ambiente, Mascia Aniello, ha dimostrato grande sensibilità verso la questione.

Prisciano, nodo vibrazioni

Da poco tempo si è costituito anche un Comitato di cittadini che cerca risposte ai disagi del quartiere e che mantiene costanti rapporti con i vertici di Ast. Proprio nei giorni scorsi, secondo quanto verificato da TO, ci sono state interlocuzioni con i manager dell’azienda che avrebbero rassicurato di poter lavorare sulle questioni aperte, a iniziare dalle vibrazioni. Proprio per le vibrazioni sono tati fatti degli interventi il 29 e 30 maggio e verranno fatti monitoraggi per vedere se ci sono stati miglioramenti rispetto a prima. in ballo c’è anche un progetto che terminerà ad agosto 2025 che riguarda la costruzione di 2 capannoni dove verrà gestita la scoria bianca: se il rigetto andasse in porto i problemi di Prisciano sarebbero risolti: forse.

Puzza di gomma bruciata

Un altro dei problemi che attanaglia i cittadini è quello della puzza di gomma bruciata. In questo caso la puzza viene percepita non solo da Prisciano, ma da un’ampia zona della città. In alcuni giorni l’aria è davvero irrespirabile e causa notevoli disagi. Ce ne siamo accorti anche noi nel nostro viaggio nell’area circostante i capannoni di Ast. La spiegazione, secondo Arvedi-Ast, sarebbe da attribuire al surriscaldamento degli pneumatici dei mezzi che movimentano le scorie a causa dell’alta temperatura che scioglierebbe la miscela dei copertoni, dando luogo ai cattivi odori. Anche in questo caso l’azienda si sarebbe impegnata a risolvere il problema. Staremo a vedere.  

Ancora polveri su Prisciano, Aniello “Emergenza quotidiana”

Intanto anche oggi, 31 maggio, continuano ad arrivare segnalazioni sulle polveri, rispetto alle quali è arrivato anche il commento dell’assessore Mascia Aniello: “Ringraziamo anche oggi le Acciaierie per le polveri tossiche che stanno illegalmente disseminando sulle aree di lavoro e nelle zone residenziali di Prisciano e Terni est – è il pesante commento dell’assessore Mascia Aniello, rispetto al quale non abbiamo però evidenza né di effettiva tossicità delle polveri, né tantomeno che quello che sta facendo Ast sia illegale – Ci chiamano lavoratori e residenti – continua l’Aniello – esausti per questa incivile e medievale gestione.
Intanto, all’interno della Fabbrica, vengono bagnate alcune aree, ma non quelle da cui si sprigionano i fenomeni, ammesso che basti.
E ancor oggi, da ben nove mesi, nonostante numerose sollecitazioni, nonostante lettere ufficiali del Sindaco, attendiamo che la Regione Umbria e i suoi enti facciano installare la rete pubblica di videosorveglianza, utile a stanare e quindi a reprimere i responsabili di questi gravi e reiterati crimini contro la salute pubblica e contro l’ambiente.
Ecco: a fronte della quotidiana emergenza, come mai non bastano nemmeno 270 giorni per tirar su qualche telecamera? Ma davvero qualcuno crede che, anche stavolta, tutto finisca a tarallucci e vino?”.

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