PRG: L’UDC SPIEGA IL VOTO FAVOREVOLE MA CHIEDE DI SUPERARE LE CRITICITA’. - Tuttoggi.info

PRG: L’UDC SPIEGA IL VOTO FAVOREVOLE MA CHIEDE DI SUPERARE LE CRITICITA’.

Redazione

PRG: L’UDC SPIEGA IL VOTO FAVOREVOLE MA CHIEDE DI SUPERARE LE CRITICITA’.

Dom, 19/10/2008 - 21:37

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di Pina Silvestri (*)

Il Piano Regolatore è lo strumento di programmazione e sviluppo che deve tutelare le risorse del territorio e promuoverne la valorizzazione. In esso si intrecciano aspettative, interessi legittimi, speranze dei nostri concittadini che, con i loro progetti, concorrono allo sviluppo della città. Riteniamo che le pietre angolari sulle quali è stato progettato il Piano, soprattutto la valorizzazione del Centro storico e la riqualificazione delle periferie, il miglioramento dell’intero sistema delle infrastrutture viarie e la razionalizzazione delle aree industriali, siano i punti più qualificanti in grado di superare alcune evidenti criticità derivate da uno sviluppo urbanistico caotico, non programmato e non guidato.

Le proposte delle parte operativa hanno come finalità la realizzazione di una visione policentrica della città, dare dignità a quelle periferie cresciute in maniera disorganica lungo i principali assi viari o intorno ai centri storici delle frazioni cercando di realizzare una integrazione tra la funzione residenziale, i servizi, le infrastrutture e la qualità dell’ambiente, permettendo, pertanto, una migliore fruizione del centro storico anche attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e l’ottimizzazione della destinazione d’uso; favorendo delle scelte che permettano alla città di evolversi per rispondere positivamente alle sfide poste dallo sviluppo sociale ed economico, senza perdere la sua identità, costruendo il futuro su un passato che rappresenta la sua storia ed un valore da salvaguardare.

Aspetti qualificanti ci sembrano le proposte per il rilancio del centro storico. L’approfondito lavoro di lettura del tessuto urbanistico e delle infrastrutture ha permesso di evidenziare con chiarezza le aree di degrado ma anche le potenzialità di recupero di reinsediamento residenziale, commerciale, direzionale e produttivo.

La prospettiva del centro storico come centro commerciale naturale che dovrà necessariamente vedere la sinergia tra pubblico e privato, le proposte per la destinazione dei palazzi storici ci sembrano uno strumento utile per invertire la tendenza centrifuga che ha determinato il depauperamento demografico e produttivo del centro stesso.

Riteniamo però che per arginare l’esodo verso la periferia vada incentivato il ritorno anche attraverso il potenziamento di un sistema di servizi che non renda punitivo vivere nel centro storico. A nostro avviso bisogna rivedere la politica di regolamentazione del traffico se non vogliamo che lo slogan Spoleto città senza auto resti una gigantesca presa in giro; va rivista la politica dei parcheggi eliminando alcune zone blu e favorendo il rapido ricambio nelle aree immediatamente adiacenti al centro. Soprattutto riteniamo necessario determinare le condizioni perché gli spoletini siano invogliati a tornare al centro come luogo di relazione ed attività commerciali.

Abbiamo già proposto all’Amministrazione che, recuperando il modello della città medievale, alcune piazze e vie siano destinate al mercato giornaliero per la vendita diretta di prodotti ortofrutticoli ed artigianali, mostre mercato di prodotti tipici stagionali che hanno anche un forte richiamo turistico. Riteniamo anche che vada riportato al centro il Mercatino delle Briciole che dovrà però anche essere riqualificato. Con soddisfazione abbiamo constatato che molte di queste proposte sono estete recepite nella parte operativa del Piano.

A questo andrà aggiunta una maggiore cura e controllo per la pulizia delle vie cittadine, che oggi lascia molto a desiderare. Abbiamo già proposto l’utilizzazione dei cassonetti a scomparsa; sembra che la VUS voglia installarli a Foligno, riteniamo che questo possa essere fatto anche nella nostra città. Importante anche la valorizzazione dei centri minori attraverso una precisa definizione della vocazione dei luoghi favorendo le specifiche attività produttive, soprattutto nella filiera agro-alimentare, incrementando la rete dei servizi proponendo anche la valorizzazione dei luoghi storici in chiave turistica. Da tempo avevamo suggerito la realizzazione di un circuito turistico culturale dei Castelli delle frazioni; anche questa proposta è stata accolta. Nel Piano vengono individuate anche nuove aree industriali.

Spoleto ha puntato tutto sulla grande industria che, periodicamente, ha attraversato ed attraversa fasi di crisi con gravi ripercussioni sul piano occupazionale, mentre è mancato lo sviluppo e la crescita della piccola e medio industria. Con la definizione delle nuove aree speriamo si possa superare l’anomalia della compresenza, nella stessa zona, di edilizia residenziale ed industriale.

Non basta però l’individuazione delle nuove aree, dovranno essere previsti degli incentivi per il potenziamento dell’industria locale e per attrarre nuovi investimenti che potrebbero essere erogati a quelle aziende che rispetteranno l’ambiente riducendo l’inquinamento.

Ci sono anche alcune criticità.

Possibilità di uno sviluppo eccessivo sia per quanto riguarda il potenziale incremento demografico sia per le quanto riguarda la rete delle infrastrutture già oggi carenti nelle frazioni di S. Martino, S. Giovanni, Collerisana che rischiano di diventare esempi della peggiore periferia urbana se non si porrà attenzione allo sviluppo di aree di aggregazione, spazi verdi, servizi dai parcheggi ai centri commerciali.

Per queste frazioni non ci ha convinto l’accoglimento delle richieste sull’incremento degli indici di edificabilità. C’è il rischio che più che venire incontro alle esigenze della popolazione si possa innestare su queste aree una pericolosa speculazione. Meglio la scelta della perequazione, anche se tardiva, per alcune zone già degradate come Colle S. Tommaso.

Ci trova invece favorevoli la possibilità di avere terreni a basso costo per l’edilizia popolare che potrebbe costituire il calmiere per i prezzi astronomici, tra i più alti dell’Umbria, per l’acquisto o l’affitto di appartamenti.

Anche se il Piano rappresenta gran parte delle idee e delle iniziative politiche dei partiti che compongono la maggioranza, abbiamo colto l’opportunità della discussione delle osservazioni alla parte strutturale e a quella operativa del Piano per portare nelle Commissioni consiliari competenti le nostre idee, i nostri suggerimenti, confrontandoli in modo serrato con quelli della attuale maggioranza. Riteniamo, infatti, che una forza politica di minoranza non possa, e non debba, fare una opposizione fine a se stessa, ma, con le proprie idee, contribuire a costruire il volto nuovo della città.

Siamo consapevoli che aggiustamenti, correzioni possono, devono, essere fatti, perché chi “ha voglia di fare”, nel rispetto della legalità e dell’ambiente, possa fare per la valorizzazione del patrimonio materiale e di quello storico-culturale, per lo sviluppo economico e del settore sportivo.

Con il coinvolgimento di tutti si potrà ulteriormente integrare questo importante strumento di programmazione politico-amministrativa.

Per questo l’UDC, pur evidenziando alcune criticità che dovranno essere costantemente monitorate, ha dato un voto positivo.

(*) Capogruppo UDC


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