Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di Spoleto e confermato la nomina del Prefetto in quiescenza Tiziana Tombesi a Commissario del municipio umbro.
L’atto presidenziale, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, reca la data dello scorso 1 aprile mentre la relazione del ministro quella del 26 marzo.
I due documenti, che Tuttoggi ha potuto visionare, sono allegati alla comunicazione del Prefetto di Perugia Armando Gradone inviata al Comune, ma anche ai Presidenti della Regione Umbria e Provincia di Perugia, che in queste ore la sta notificando a tutti i 24 consiglieri uscenti.
Il DPR porta la stessa data della notifica del ricorso che i legali dell’ormai ex sindaco Umberto De Augustinis hanno proposto proprio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per vedere annullato il decreto di scioglimento firmato dal Prefetto di Perugia lo scorso 12 marzo, all’indomani della votazione della mozione di sfiducia che registrò 15 voti favorevoli e 1 astenuto (8 i consiglieri, incluso il sindaco, che abbandonarono l’aula).
Ricorso, si va al Tar dell’Umbria
Gli avvocati dell’ex primo cittadino, Sandro Amorosino e Salvatore Taverna, hanno impugnato la delibera consigliare e il decreto sostanzialmente per due motivi: il fatto che De Augustinis avesse presentato le dimissioni un paio di ore prima della votazione e il (presunto) conflitto di interessi dei quattro consiglieri e sanitari – Di Cintio, Erbaioli, Trippetti e Santirosi – che non avrebbero potuto partecipare al voto di sfiducia dal momento che tra le motivazioni di questo era ricompreso il contenzioso pendente al Tar dell’Umbria tra il Comune e la Regione-Asl a seguito della trasformazione e dell’ospedale in covid hospital.
Causa che i magistrati amministrativi discuteranno il prossimo 11 maggio e che vede difensori del Comune proprio Amorosino e Taverna, su cui si è acceso ora un riflettore per verificare eventuali conflitti di interesse quali difensori di De Augustinis.
Intanto gli avvocati Giuseppe Caforio (per Antonio Di Cintio e Paola Vittoria Santirosi di Fd’I) e Massimo Marcucci (per Trippetti del Pd) stanno definendo gli atti con cui presenteranno opposizione al ricorso al Presidente della Repubblica affinché la causa venga portata innanzi al Tar dell’Umbria.
Una scelta processuale che dovrebbe consentire di dimezzare i tempi (con la sentenza di primo grado che arriverebbe prima del prossimo voto elettorale di ottobre) e che, a quanto trapela dal Palazzo, vedrebbe favorevole anche il Commissario prefettizio la cui costituzione in giudizio è affidata all’Avvocatura distrettuale di Perugia.
Una volta notificata l’opposizione a tutte le parti, a cominciare dai legali di De Augustinis, questi avranno 30 giorni per costituirsi presso il Tar dell’Umbria. In caso contrario il ricorso decadrebbe.
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