Si è tenuta nella serata di ieri, all’interno del Salone d’Onore di Palazzo Candiotti, la presentazione del programma dell’edizione di Settembre 2010 della Giostra della Quintana e del Palio di Giostra del Maestro Bobo Ivancich De La Torriente. Quando il drappo rosso che lo aveva coperto per l’intera serata è stato tolto dal Sindaco del Comune di Foligno, Nando Mismetti, e dal Presidente dell’Ente Giostra della Quintana, Domenico Metelli, l’applauso è stato scrosciante e convinto. L’opera d’arte che il maestro italo-cubano Bobo Ivancich de la Torriente ha realizzato per farla diventare il Palio della Rivincita della Giostra della Quintana, soddisfa infatti i requisiti del popolo quintanaro. Nello specifico, si tratta di una rilettura dei simboli propri della tenzone cavalleresca folignate. Domina sullo sfondo un blu intenso, sul quale si staglia l’inconfondibile sagoma della statua della Quintana che sorregge un anello. L’anello diventa lo zero della data di svolgimento 12-09-2010, sul quale pende una lancia che collega idealmente la scritta “Foligno-Quintana”. Le caratteristiche del Palio di Giostra erano state anticipate da Italo Tomassoni e Piero Tomassoni nel presentare l’eclettico artista che si distingue per le provocazioni post-duchampiane e neo-futuriste. Vive e lavora tra New York e Venezia, è autore del celebre quadro “Il Castro Morto e i tre dolenti”. Ivancich è discendente di una famiglia di armatori di origine dalmata trasferitasi nel corso del XIX secolo a Venezia; la zia di lui, Adriana Ivancich, divenne famosa per una relazione sentimentale con Ernest Hemingway. Il padre, Gianfranco Ivancich, che era molto vicino al poeta Ezra Pound, pubblica a New York negli anni ’70 “I canti Pisani” con la Rizzoli. Ivancich è consulente assieme a Gabriel García Márquez per il film “Hemingway for Cuba”.Di particolare valenza l’intervento del Presidente Domenico Metelli, il quale ha sottolineato come “il vespro settembrino che tutti insieme vivremo al Campo de li Giochi per la Giostra della Rivincita, coinciderà con un altro momento importante della vita della Quintana. Volendo ricorrere ad un termine prettamente tipico della nostra tenzone cavalleresca, potremmo dire che siamo giunti all’ultima ‘tornata’ di un quadriennio decisamente esaltante per i risultati raggiunti, ma soprattutto decisamente significativo per gli ulteriori passi in avanti che Ente Giostra e Rioni, uniti nel medesimo sforzo, hanno saputo compiere. Per quanto mi riguarda, il termine di riferimento è addirittura un decennio: tanto, di tempo, ne è passato dal momento in cui ci siamo trovati a palazzo Candiotti – noi dell’Ente e i priori con i rispettivi consigli – a governare quella che è la più importante manifestazione della città. La prima sottolineatura che mi preme, è che in questi due lustri il rapporto con Foligno è cambiato, è cresciuto, è maturato. E’ proprio per questo che i prossimi anni non potranno che vedere Quintana ed amministrazione comunale, Quintana e Provincia. Quintana e Regione, Quintana ed enti sostenitori, Quintana e sponsor istituzionali, uniti tutti nel lavorare ancora proficuamente per tramandare e far crescere ancora tutto quello per il quale – da volontari – lavoriamo nell’arco di un anno intero: la Giostra che dal 1946 sette padri fondatori ci hanno tramandato e di cui intendiamo essere fieri e consapevoli eredi e tramandatori.Se rigore scientifico e rispetto della filologia sono ormai i cardini della Giostra, è pur vero che anche la strada che ha imboccato la Quintana in tema di promozione è ormai irreversibile: si potrà solo migliorare, potenziare, accrescere, ma non certo tornare indietro. Sappiamo tutti come in una società, qual è quella odierna, che punta tutto sulla comunicazione, quanto sia determinante poter “vendere” il prodotto Quintana allo scopo di raggiungere due obiettivi: sempre maggiori presenze e la giusta valorizzazione del territorio”.Il presidente Metelli ha sollecitato la creazione di una “cabina di regia” che pensi direttamente alla promozione, lasciando alla Quintana la sola incombenza dell’organizzazione. “Una ‘cabina di regia’ di cui facciano parte Amministrazione comunale, Ente Giostra, enti territoriali, l’Apt dell’Umbria, le organizzazioni di categoria e tutti quei soggetti che in tal senso possano dare il loro contributo: ormai la Quintana è un evento a tutto tondo, di cui – oggettivamente – ancora non si sfruttano a pieno – ma questo non certo per volontà dell’Ente Giostra – le grandi potenzialità che abbracciano il turismo, il commercio, l’artigianato. Qualcosa ha cominciato a muoversi anche per effetto degli stimoli partiti da Foligno: a livello regionale si è cominciato a capire che la Quintana può essere un prodotto esportabile, un prodotto in grado di rappresentare l’Umbria, di esserne alfiere e promotrice. Un biglietto da visita di grande prestigio”. La serata si è conclusa con un “vin d’honneur”.