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Premio Socially Correct: il diritto allo studio a tutela di infanzia e adolescenza. 2 italiani su 10 abbandonano lo studio

Redazione

Premio Socially Correct: il diritto allo studio a tutela di infanzia e adolescenza. 2 italiani su 10 abbandonano lo studio

Dom, 01/07/2012 - 01:47

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di Sara Cipriani

Chi l'avrebbe mai detto che la civilizzata Italia, fucina continua di arte e cultura fin dalle sue origini, vanta oggi la percentuale di abbandono scolastico più alta d'Europa. Il dato è di quelli che lascia sconcertati: il 20% dei circa 17 milioni di cittadini sotto ai 18 anni, nel Bel Paese, non porta a termine il percorso minimo di studi o con al più la sola licenza media. 2 ragazzi su 10 che cercano un'”alternativa” alla formazione per imboccare la strada della vita e vedere realizzati i propri sogni: quelli più vicini e semplici da raggiungere, quasi mai quelli più gratificanti sulla lunga distanza.

La problematica è stata dibattuta oggi in occasione dell'evento Socially Correct, “Un futuro da studiare: il diritto allo studio come forma di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza”. Il premio, un periodo di stage presso l'agenzia di comunicazione della Saatchi&Saatchi, vede i suoi natali 5 anni fa con l'intento di perpetrare la dedizione del compianto Paolo Ettorre nei confronti della comunicazione sociale e delle tecniche pubblicitarie al fine di comunicare problematiche sociali.

A fare gli onori casa la presidente dell'Associazioxne, Annette Pickford Ettorre, la moglie di Paolo, che con grande impegno organizza ogni anno, all'interno del Festival dei 2Mondi, l'importante riconoscimento con l'obiettivo di creare un senso di responsabilità sociale nei giovani talenti e sensibilizzare l'opinione pubblica su uno specifico problema sociale.

A coordinare l'incontro è stata Marina D'Amato, ordinario di sociologia dell'infanzia presso l'università Roma Tre. La docente ha reso un quadro sociologico veloce quanto chiarificatore dell'infanzia, così come viene sentita e interpretata in Italia: più un problema che una naturale fase di vita e di crescita. Puntando il dito sulla massificazione della comunicazione e sull'approssimazione del far cultura che omologano, non certo ad un alto livello, ceti e fasce di età, la professoressa ha sottolineato come il contesto renda agevole ai giovani la deviazione dall'impegnativo percorso di formazione personale, verso le più facili e allettanti trappole della criminalità, piuttosto che a una precoce immissione nel mondo del lavoro. In chiusura D'Amato ha asserito: “c'è un tempo del diventare persone adulte e quel tempo è la scuola”.

A seguire la professoressa ha introdotto gli interventi della dottoressa Angiolina Ponziano, Ispettrice del Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, e del dottor Marco de Amicis, portavoce del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza cher ha patrocinato il Premio. I due relatori hanno focalizzato i loro interventi, l'una sulla buona salute della struttura scolastica nazionale, soprattutto nella fascia cosiddetta “primavera”, tra i 3 e i 6 anni, come testimoniato dall'opinione dell'OCSE che porta ad esempio il modello italiano tra i 45 paesi monitorati; l'altro sul ruolo dell'Autorità di Garanzia, di recentissima costituzione. Questo nuovo ente andrà a monitorare il lavoro di chi si occupa della crescita dei “cittadini di minore età”. Quattro i punti individuati come pericolosi per il buon compimento del percorso scolastico, nel nostro paese: la povertà (2 del 17 milioni di giovani vivono in condizoni precarie), la mancata riforma della Giustizia Minorile, lo scarso senso di cittadinanza e la forte attrazione verso il modo del lavoro. Altrettanta attenzione è stata posta da de Amicis, sul fattore “ascolto” delle giovani generazioni, in un contesto sociale in continua evoluzione e quindi senza uno storico cui fare riferimento. Spazio alla creatività in fondo, convinto che “la fantasia scriverà la storia con la S maiuscola”.

A chiudere i lavori è stato il dottor Enzo Apollonio, Account Director della Saatchi&Saatchi, che ha premiato i vincitori del concorso Socially Correct 2012, Matteo Segat e Rocco de Stefano: “Non abbandonare i tuoi sogni” e “Continua a studiare” perchè “solo tra i banchi di scuola si può capire quali sono le proprie attitudini e costruirsi un futuro lavorativo”. Questi i concetti chiave su cui si è fondata la campagna di comunicazione sociale firmata dai due giovani vincitori, ritenuta particolarmente efficace perchè in grado di rivolgersi allo stesso modo sia ai genitori, che agli studenti. Nell'immagine un astronauta (il sogno da realizzare) abbandonato ai margini di una strada vuota (metafora della vita). Ad aprire l'incontro è stato un commovente video in memoria di Paolo Ettorre.

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