E’ la prima opera finanziata da un privato cittadino grazie ad Art Bonus: stiamo parlando del restauro della vera del Pozzo Etrusco, in Piazza Piccinino a Perugia. A breve cominceranno i lavori, come da determina dirigenziale pubblicata alcuni giorni fà: ci sarà dunque “una ridefinizione della zona di rispetto della vera del pozzo tramite sostituzione dell’attuale pavimentazione della zona intorno alla vera”, e il “posizionamento di idoneo arredo urbano, di totem informativo”, ma soprattutto di alcuni “dissuasori” utili a non consentire il parcheggio a ridosso della struttura. Infine avverrà la “sostituzione della protezione vetrata sita nella parte superiore della vera”. Il denaro è stato stanziato da Ruggero Ranieri, presidente e direttore della Fondazione Ranieri di Sorbello: l’intervento economico ammonta a 43mila euro, di cui 22mila per i lavori al netto di oneri e manodopera. La ditta che eseguirà i lavori sarà la Rosini Paride & c., da Tavernelle di Panicale.
Del restauro aveva parlato già l’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Perugia, Maria Teresa Severini, durante la presentazione del progetto Art Bonus, grazie al quale verranno destinate eventuali erogazioni a beni di proprietà comunale, che necessitano di interventi di manutenzione e restauro. “A Perugia – aveva dichiarato a giugno Severini – è stato fatto già un intervento con Art Bonus da parte di un privato cittadino della nostra città, per il restauro della Vera del Pozzo Etrusco, il primo in Italia. Ci auguriamo che ciò sia d’esempio anche ad altri perugini, a dimostrazione che “si può fare”. L’Assessore Cristina Bertinelli aveva, quindi, spiegato nel dettaglio l’agevolazione dell’Art Bonus, precisando come con questo tipo di intervento i cittadini (privati, aziende, associazioni no profit) possono effettuare l’erogazione liberale (minimo 100,00 euro) o con destinazione generica, cioè senza specificare l’intervento a cui destinare la somma e, in tal caso, l’erogazione sarà destinata al bene bandiera; oppure con destinazione specifica per un preciso intervento tra quelli individuati. Il contribuente avrà così dritto ad un credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo pari al 65% dell’erogazione effettuata (50% per quelle successive al 2015).
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