PONTE DELLE TORRI SPOLETO: LA PSICOLOGA “METTERLO IN SICUREZZA NON CI RENDEREBBE CONNIVENTI, MA NON DIMENTICHIAMO....” -

PONTE DELLE TORRI SPOLETO: LA PSICOLOGA “METTERLO IN SICUREZZA NON CI RENDEREBBE CONNIVENTI, MA NON DIMENTICHIAMO….”

Redazione

PONTE DELLE TORRI SPOLETO: LA PSICOLOGA “METTERLO IN SICUREZZA NON CI RENDEREBBE CONNIVENTI, MA NON DIMENTICHIAMO….”

Lun, 03/11/2008 - 11:02

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della dott.ssa Leda Carciofi

Sono una psicologa, psicoterapeuta con una formazione gruppo analitica. Ho iniziato la mia attività occupandomi della tossicodipendenza. Attualmente sono una libera professionista, ma oltre a ciò mi occupo dei malati terminali, delle loro famiglie e dell’equipe curante. Da ciò si potrebbe dedurre che io possa avere una certa familiarità con la parola “morte”; in realtà io mi occupo della qualità della vita e tratterò l’argomento sotto tale prospettiva.

Sono i disturbi psichiatrici che possono culminare nel tragico esito del suicidio. Tuttavia il suicidio è prevalentemente associato ai disturbi affettivi maggiori. Le motivazioni sono altamente individuali, diversificate e spesso oscure.

Freud postulò che l’Io potesse uccidersi solamente trattando se stesso come oggetto: il suicidio equivarrebbe quindi ad uno spostamento di impulsi omicidi. Successivamente ridefinì il suicidio come una vittimizzazione dell’Io da parte di un Super-io sadico. Fenichel ha osservato che il suicidio può essere il soddisfacimento di un desiderio di riunificazione: un gioioso e magico ricongiungimento con un oggetto amato e perduto, oppure una riunione narcisistica con un’amata figura superegoica.

La disperazione è stata ripetutamente identificata come un indice predittivo molto più affidabile della depressione. Non possiamo dimenticare che soprattutto negli adolescenti, il gesto non sempre è preparato e sono le condizioni ambientali a scatenarlo.Parlo di un contesto di frustrazione e delusione.

Il suicidio in tal caso rappresenta una mancata tolleranza alla frustrazione con il conseguente passaggio all’atto. In luce di quanto detto parlare di mettere in sicurezza il Ponte delle Torri, potrebbe evitare che l’impulsività passi all’agito e non ci renderebbe in tal modo “conniventi”. Ma non dobbiamo dimenticare senza infingimenti, che potremmo riproporre quel che fece il re nella favola “La bella addormentata nel bosco”: dopo la profezia della fata, il re fece bruciare tutti gli arcolai e i fusi del regno, ma ciò non impedì alla figlia di pungersi.

(Articolo correlato:UN SUICIDIO E UN TENTATO SUICIDIO IN MENO DI DUE ORE. FANCULO AL PONTE DELLE TORRI DI SPOLETO, METTETELO IN SICUREZZA clicca qui )


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