Da 52 unità a 39, con età media ormai arrivata a 52 anni. La situazione della polizia di Stato di Foligno è ormai al centro dell’attenzione, tanto che i vertici del sindacato Silp Cgil hanno convocato una conferenza stampa per alzare l’allarme. Carenza di personale, di spazi e di organizzazione.
L’allarme del sindacato per la carenza di personale della polizia
Alla conferenza stampa il segretario regionale Silp Libero Luchini, la segretaria nazionale Michela Pascali e il segretario Filippo Ciavaglia. Da loro la sottolineatura sul mancato incontro con il sindaco Stefano Zuccarini sul tema. E quindi tornano ad evidenziare le criticità: “Il circuito di videosorveglianza comunale è fruibile esclusivamente dal Comando di Polizia Locale e basterebbe veramente poco per collegarlo sia con le sale Operative delle altre Forze dell’Ordine; Scarsa manutenzione delle telecamere esistenti e mancanza di altre in luoghi strategici della città;
Migliorare il decoro urbano e aumentare l’illuminazione pubblica non solo nel centro città, ma anche nelle zone più periferiche che spesso diventano veramente i luoghi dove la criminalità, seppur in maniera meno visibile, accresce il proprio giro di affari”.
“Immobilismo un problema della collettività”
Quindi l’allarme sulla carenza di personale. E il problema “è di tutta evidenza, comunque, che nel caso in cui il Dott. Sbordone non dovesse prendere provvedimenti riguardanti l’aumento del personale presso il Commissariato di Foligno, allora spetterà al Dipartimento della Pubblica Sicurezza la risoluzione della questione. Questo immobilismo, oltre a creare un problema per l’intera collettività, rappresenta anche un grave pregiudizio per tutti quei colleghi che lavorando presso la Questura di Perugia ed aspirano ad un trasferimento al Commissariato di Foligno“.
“Per concludere, vogliamo ribadire con forza che gli abitanti di Foligno non possono essere privati di Uffici di Polizia efficienti per l’inerzia di tutti quei soggetti, politici e tecnici, che invece sono deputati a vigilare e lavorare perché ciò non avvenga ed allo stesso tempo le donne e gli uomini della Polizia di Stato e tutti gli altri appartenenti alle Forze dell’Ordine in servizio in città non possono continuare a lavorare in condizioni precarie e con carichi di lavoro enormi“.