“Circa 570.000 euro per l’ ‘anno accademico 2015/2016’, per coprire i buchi di gestione di Polisport: ecco quanto il Comune tifernate – dichiara l’ex consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani – ha stanziato con Delibera di Giunta n. 261 del 28 dicembre scorso”.
Nel dettaglio, aggiunge, 324.000 euro sarebbero serviti a coprire il gap determinato dal nuoto, 86.000 euro per ovviare a quello determinato dal tennis e altri 159.000 euro per la manutenzione degli impianti i quali, secondo l’ex vicepresidente del consiglio regionale, sarebbero “sempre più fatiscenti ed alcuni non a norma, che inibiscono accesso di pubblico (basti pensare alla vasca per i bambini la cui proroga di utilizzo in deroga ai canoni di sicurezza è scaduta con il 2015) e relativo flusso finanziario”.
Non regge la scusa di una funzione sociale che determinerebbe tariffe più basse di quelle di mercato, proprio perché lo stato degli impianti non rende competitivo un servizio sempre più destinato alle fasce economicamente vulnerabili che potrebbero a breve tagliare proprio lo sport all’interno dei propri bilanci familiari. In pratica Polisport non ha più ragione di esistere anche alla luce delle normative vigenti e non ha conseguentemente più ragione di esistere una onerosa struttura societaria proprio in considerazione che il Comune tifernate ne è socio unico.
“La prossima Amministrazione comunale – conclude Lignani – dovrà sciogliere Polisport e porsi la scelta strategica se gestire in proprio l’impiantistica sportiva o trovare un gestore privato che renda competitivo il tutto. Il settore sport, all’interno dell’Amministrazione è lo stesso dei servizi sociali. Stride l’autorizzazione di una simile cifra visto lo stato di difficoltà in cui si trovano numerose famiglie tifernati. Occorre per lo sport intercettare finanziamenti nazionali e regionali tesi alla manutenzione o alla creazione di nuovi impianti e destinare risorse proprie alla salvaguardia di nuclei familiari nella fascia di vecchie e nuove povertà”.