“Cuore verde d'Italia” così è conosciuta l'Umbria che con i suoi paesaggi, le sue vaste aree boschive la sua natura incontaminata rappresenta il paradiso di ogni naturalista. Purtroppo però non tutti gli scenari corrispondono a questa descrizione.

A tal proposito siamo stati a visitare, su segnalazione di un nostro lettore, la realtà di Ancaiano, piccola frazione spoletina nota principalmente per la sua rigogliosa macchia, riscontrando una situazione piuttosto compromessa.

Molti sono, infatti, i segni lasciati dall'attività umana, peculiarità che, passeggiando lungo i verdi sentieri, saltano all'occhio senza discrezione alcuna. Pneumatici, taniche vuote, ma anche piene di olio o benzina, bottiglie di plastica e vetro, lattine, scatole metalliche, scarpe, stivali, guanti, pentole, addirittura un barile ed un cingolo in gomma; questo è lo scenario che si mescola con la natura.

Il paesaggio meraviglioso che il bosco offre viene così falsato, sminuito e danneggiato dalla non curanza dell'uomo che, anziché tentare di preservare questi luoghi, li contamina con i propri rifiuti impedendo così ad altre persone di godersi quell'eccellente oasi ecologica e naturalistica che Ancaiano è in grado di offrire.

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