Si sono svolte ieri, alla presenza degli interessati e dei carabinieri forestali, le operazioni di dissequestro della Pineta di Sascupo, disposte del Commissariato per gli Usi Civici.
Il giudice del Tribunale di Perugia ha deciso che, alla base dell’atto che riconsegna le proprietà collettive alla Comunanza Agraria, c’è la prioritaria sistemazione del bosco da parte di quest’ultima, poiché “l’intervento di diradamento è necessario, in quanto fisiologico nel ciclo evolutivo delle formazioni di alto fusto, ed è stato previsto in un progetto di taglio in ossequio alle norme forestali vigenti, approvato con le prescrizioni imposte dall’Afot ed eseguito come prescritto”, ed anche perché “non sono emerse violazioni neppure a seguito dell’ispezione dei carabinieri forestali”.
Queste le considerazioni del consulente del Tribunale: “Le operazioni della Comunanza sono necessarie per la tutela del bosco, prescritte dalle normative ed eseguite a regola d’arte nel rispetto di legge e del nostro ambiente, la risorsa più preziosa che – stiano tranquille le famiglie gualdesi – viene gestita al meglio”.
Riguardo alla mancata messa a disposizione della legna di pino nero ai cittadini gualdesi, il consulente ha ritenuto che questa “non manifesta alcun interesse per le esigenze di legnatico, in quanto le resinose non sono utilizzate per la combustione di stufe o camini”.
La Comunanza agraria ha dichiarato di aver ricevuto “un grave danno economico e d’immagine, che rischia di compromettere la stessa prosecuzione degli interventi necessari sulle pinete le quali, a causa di questo lungo stop forzato, hanno subito l’aggravarsi delle problematiche fitosanitarie, di rischio schianti e marcescenza, come spesso segnalato anche da comuni cittadini ed associazioni”.
“Attendiamo ora fiduciosi la sentenza definitiva, – conclude la Comunanza – che metta la parola ‘fine’ alle insinuazioni di alcuni riguardo furti di terra, furti di legna o disastri ambientali; parole lesive e prive di fondamento”.