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Pianista in consiglio, l’ira dell’opposizione che sfiducia presidente consiglio

Redazione

Pianista in consiglio, l’ira dell’opposizione che sfiducia presidente consiglio

La minoranza ipotizza anche reati penali come “sostituzione di persona e falso in atto pubblico” / Pronta risposta del sindaco "Ero in aula al momento del voto"
Mar, 29/07/2014 - 15:14

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Si fa incandescente il clima in consiglio comunale dove l’opposizione (i gruppi consiliari Amoni  Sindaco, Impegno Civile e Obiettivo Comune) attacca frontalmente il presidente del consiglio comunale sulla votazione che ha portato alla costituzione della Commissione controllo e garanzia. Ad innescare la miccia è stata la votazione fatta dal vicesindaco per il primo cittadino che in quel momento era assente in aula. Insomma, un caso di ‘pianista’ come quelli che si vedono di tanto in tanto in Parlamento o nei consigli regionali. La minoranza però non ci sta e proprio in queste ore ha depositato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale, l’avvocato Alessandro Borscia. Questo il testo dell’atto:

“Premesso che

1. Nella seduta del Consiglio Comunale del 17/7/2014 è stato, tra l’altro, deliberata  la composizione della Commissione Controllo o Garanzia; al momento della votazione il Vice Sindaco ha votato – del tutto illegittimamente –  per conto del Sindaco, assente dalla sala consiliare;

2. La Sig. Barbetti, resasi conto che il Consigliere Romagnoli stava filmando la seduta, si è avvicinata allo stesso affermando che il Sindaco le aveva chiesto, alla presenza di altre persone, di esprimere voto favorevole per suo conto;

3. All’episodio hanno assistito alcuni assessori, il Segretario comunale il Vice Segretario e il Presidente del Consiglio, il quale, però ha ritenuto valida la votazione, tanto che ne ha formalizzato l’esito: 22 consiglieri presenti e votanti, 17 voti favorevoli, 5 astenuti

4. E’ stata poi votata la immediata eseguibilità della delibera ed i consiglieri presenti e votanti sono risultati 20, assente il Sindaco. 15 voti favorevoli e 5 astenuti. Resisi conto della illegittimità della situazione, hanno sfilato il badge del Sindaco;

5. In data 21/7/2014 il capogruppo di Impegno Civile ha richiesto copia degli atti deliberati nella seduta del 17 luglio 2014 ma le è stato risposto che non era possibile il rilascio sia perché “non ancora lavorati” sia per l’assenza del Segretario in ferie. Gli uffici riferivano, inoltre, che il Vice Segretario non poteva firmare gli atti, in quanto “non presente in Consiglio”;

6. In data 22 luglio si è poi tenuta la seduta della I commissione convocata per la elezione del Coordinatore e del Vice Coordinatore, nonostante la materiale inesistenza della delibera consiliare – atto presupposto-;  solo in data 24 luglio, dopo nuova, formale esplicita richiesta sono stati consegnati gli “elenchi” dei consiglieri nominati nelle varie commissioni, da cui si evince, in riferimento al punto iscritto al n. 6 dell’O.d.G., la presenza del Sindaco al voto espresso alle ore 18,08 e l’assenza al voto delle ore 18,11,  per la immediata eseguibilità della delibera;

Considerato che

 1. Dalla registrazione video e dai documenti, seppur parziali, consegnati  sembra emergere la sussistenza di fatti penalmente rilevanti quali: Art. 494 c.p. sostituzione della persona; Art. 476 c.p.  Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici;

2. Indipendentemente dalla configurazione, nella fattispecie, di fatti-reato (di stretta competenza della magistratura) è evidente, in ogni caso, l’assoluta mancanza di etica politica, il disprezzo delle regole, l’arroganza nella gestione della cosa pubblica e la assoluta mancanza di rispetto nei confronti delle Istituzioni. Il voto in Consiglio Comunale è solo un noioso incombente, oltre tutto dall’esito scontato, per cui il Sindaco può limitarsi a “lasciare la giacca” invece di assistere ai lavori consiliari, delegando, illegittimamente, al voto  il Vice Sindaco ( a cui non è consentito votare); il tutto alla presenza del Presidente del Consiglio, che dovrebbe tutelare la dignità e il ruolo dell’intero Consiglio Comunale ed assicurare che l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite, nel rispetto di legge, statuto e regolamenti e del Segretario Comunale che dovrebbe  svolgere compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa  a tutte le normative vigenti e certificare la legittimità e regolarità degli atti;

Ritenuto altresì che

1. la figura del Presidente del consiglio, è posta, dall’ordinamento degli enti locali, a garanzia del rispetto della legge, del corretto funzionamento dell’organo consiliare e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza, trascendendo dagli equilibri politici che ne hanno consentito la elezione;

2. Nel caso di specie risulta alterato il ruolo di garante imparziale delle istituzioni, in quanto nonostante l’Avv. Borscia si sia reso conto (o, comunque, sia stato informato) della assoluta illegittimità del voto espresso dal Vice Sindaco, ha formalizzato l’esito della votazione, divenendo con ciò corresponsabile di tale comportamento;

3. Una simile condotta, che viola palesemente precisi dettati normativi, influisce negativamente sull’idoneità dell’Avv. Borscia a ricoprire la funzione di Presidente del Consiglio, essendo venuto meno agli obblighi di imparzialità, di garante della legalità e del corretto funzionamento dell’organo consiliare

tutto ciò premesso

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FOLIGNO

– Censura il comportamento del Presidente del Consiglio Comunale che, violando precisi dettati normativi, ha completamente disatteso il proprio ruolo e i compiti allo stesso demandati, invitandolo a rassegnare  immediatamente le proprie dimissioni,

– Revoca, in ogni caso, la fiducia all’Avv. Alessandro Borscia dichiarando lo stesso decaduto dalla carica di Presidente del Consiglio”

La risposta del sindaco – “Ero presente in Consiglio comunale al momento del voto per la composizione della commissione controllo e garanzia: ho solo pregato il vicesindaco Rita Barbetti di pigiare manualmente il pulsante, per me, per non far alzare dal loro posto gli assessori”. Lo afferma il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, in merito alla presentazione delle mozioni da parte dei consiglieri Stefania Filipponi e Agostino Cetorelli (Impegno Civile) e di Aldo Amoni (Obiettivo comune) e Massimiliano Romagnoli (Amoni sindaco).

“La premessa delle due mozioni – la mia assenza dal Consiglio, ha osservato Mismetti, non corrisponde alla verità. Ricordo benissimo che mi trovavo in piedi, appoggiato al tavolo della giunta. Sottolineo, inoltre, che quando mi sono allontanato dall’aula, subito dopo, non è stato infatti registrato il mio voto per l’immediata esecutività del provvedimento. Se questo è il livello del dibattito politico sono mortificato, non solo per me ma per l’intera città”.

Mismetti tiene a precisare che “la sua successiva assenza dall’aula è stata dovuta al fatto che ho avuto un incontro per una vicenda importante che riguardava un’azienda del territorio che fortunatamente ha avuto un esito positivo. Un comportamento differente rispetto a qualche consigliere comunale che, dopo aver chiesto e ottenuto di far discutere, con urgenza, una mozione sulla situazione di Gaza, ha ritenuto opportuno abbandonare l’aula”.

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