Esprimo la mia soddisfazione per l’aggiudicazione, anche se tardiva, del primo segmento di lavori per il nuovo tratto della strada Pian d’Assino, Mocaiana – bivio di Pietralunga. Un evento che fa fare un notevole passo in avanti verso l’ultimazione dell’arteria che collegherà Gubbio alla viabilità a scorrimento veloce Perugia-Ancona e nuova Flaminia dalla SS3 bis E45
Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) ha commentato l’apertura delle buste per l’esecuzione degli interventi, avvenuta nella sede nazionale di Anas, a Roma, e che sancisce l’assegnazione alla ‘Collini lavori’ di Trento.
“La Pian d’Assino – ricorda Smacchi – è sempre stata attenzionata e monitorata dalla Regione Umbria, consapevole della sua importanza per il territorio. Lo scorso luglio avevo interrogato l’assessore regionale Giuseppe Chianella per conoscere le tempistiche relative all’assegnazione. In quella sede l’esponente della Giunta aveva ricordato che, stando a quanto riferito da Anas, l’assegnazione sarebbe avvenuta entro settembre. Siamo di poco oltre la scadenza fornita, ma un obiettivo importante è comunque stato raggiunto“.
“E’ fondamentale ora accelerare perché la Pian d’Assino – spiega il consigliere – ha già subito ritardi notevoli“. Tre anni fa il Cipe calendarizzò l’intervento, destinando 180 milioni, di cui 72 per questo stralcio. Il progetto definitivo è stato approvato a novembre 2014, con l’opera divisa in tre stralci, di cui il primo assegnato ieri. I lavori sarebbero dovuti partire nel 2015, ma invece le lentezze burocratiche hanno stoppato l’iter di assegnazione, “il tutto arrivando al paradosso di non riuscire a partire con lavori già finanziati”.
“Il tappo che impediva la partenza di questo stralcio però è saltato e dunque – conclude Smacchi – è ora fondamentale andare avanti nei lavori, compiendo gli interventi a regola d’arte, rispettando anche i termini previsti per la conclusione, che parlano di 40 mesi: il nostro territorio non merita ulteriori lungaggini. Imprimendo una decisa accelerazione anche alla Pian d’Assino, l’Eugubino potrà così definitivamente mettere la parola fine al suo isolamento infrastrutturale”.