Sara Minciaroni
La sfida per il controllo del mercato corre via sms. La guerra tra i pusher si gioca a colpi di messaggi e alla conquista dei “pacchetti” di numeri telefonici degli assuntori. Una volta ottenuti i numeri, magari riattivando la sim del “collega” appena arrestato la si mantiene in vita giusto il tempo di un invio multiplo a tutta la rubrica ” Sono Max, questo è il mio nuovo numero, ho roba buona e tratto bene”. Così si scatena il tam tam e in pochi giorni Max diventa uno dei principali spacciatori di Perugia. Le sue dosi sono le più abbondanti sul mercato, la qualità della sua eroina la migliore in circolazione e il gioco è fatto. Con due manovali connazionali si arrivano a spacciare fino, e forse oltre, 70 dosi al giorno.
Sono stati gli agenti della squadra mobile a scardinare ieri mattina al parco di Santa Margherita a Perugia l'ennesimo sodalizio criminale di 3 cittadini tunisini. A comandare dei tre era insolitamente il più giovane Hafed Ayary, che a soli 22 anni teneva in pugno il giro di clientela più sostanzioso, costituito in gran parte da clienti provenienti anche da fuori regione. Dei due “collaboratori”, il primo a finire in manette è stato Fohaed Ghina 30 anni, fuori da un supermercato dove stava comprando i viveri per la “pausa pranzo” della banda (era uscito dal carcere lo scorso gennaio, sarebbe scoppiato in lacrime al momento dell'arresto supplicando di non
“riportarlo dentro”). Gli altri due si sono dati alla fuga quando è scattato il blitz degli agenti direttamente dentro il parco. Faycel Mansri è stato bloccato dopo un lungo appostamento fuori dalla sua abitazione dopo che, sfuggito tra la boscaglia, era stato visto salire a bordo dell'auto guidata da una donna perugina. E sempre dopo un lungo inseguimento anche il capo della banda, l'uomo noto sulla piazza come Max, è finito in manette.
Le strategie dello spaccio si affinano sempre di più – come spiegato dal capo della mobile Marco Chiacchiera- e cambiano luoghi e metodi di volta in volta per cercare di sfuggire agli ormai sempre più sofisticati controlli della polizia. Quando gli agenti hanno capito, dopo un primo blitz andato a vuoto nei giorni precedenti, che i tre adottavano strategie “camaleontiche” hanno sfruttato le competenze della scientifica, fotografandoli, mentre erano letteralmente appollaiati sugli alberi di vedetta, con obiettivi di precisione che superano i 500 metri di “range”. Da qui sono risaliti alle loro identità e di seguito al domicilio, poi risultato essere intestato ad un noto tossicodipendente. Le intercettazioni sono durate circa una quindicina di giorni su disposizione del pm Massimo Casucci.
Un giro d'affari da far rabbrividire, e in grado forse, anche di scuotere le coscienze. Mille dosi al giorno, questo potrebbe essere il dato che fa tremare Perugia. 18 milioni di euro all'anno per ogni “pezzo” venduto a 40 euro. Questo solo il mercato delle droghe pesanti (cocaina ed eroina), senza considerare le sintetiche ed il mercato, del tutto a se stante delle droghe leggere.
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