Come nell'omonimo film di Chaplin dove una ragazza ritrova la vista e si riscatta tramite il suo lavoro, anche i cittadini di Perugia si riavvicinano al centro con vari progetti imprenditoriali, uno di questi è quello che aprirà i battenti il 16 aprile e ideato dalla Coop San Martino.
A comporre il nucleo originale della cooperativa, che darà vita alla taverna “Il Vicolo”, sono delle persone provenienti dal settore commerciale della ristorazione, che si sono ritrovate senza lavoro ed hanno deciso di reinvestire in una delle vie che la cronaca locale ricorda come patria dell'illegalità e della droga, via Ulisse Rocchi. Tutto parte da un bando di agevolazione per le start-up indetto da Legacoop, da cui si è formata la cooperativa San Martino composta da Luciana Banano (cuoca) 55anni, Filippo Lana 33, Francesca Lana 23, Liana Binaglia 45, Claudia Mariani 26, Ercole Cardinali 32, Matteo Rosadi (pizzaiolo) 22, Elisa Veschini 34, Guido Genovese 50, che si prefigge di essere un punto d'incontro perugino di cultura, ma Filippo ci tiene a precisare “Non abbiamo la pretesa -afferma- di essere creatori di cultura, ma ci mettiamo a servizio della cittadinanza come contenitore per veicolare qualsiasi tipo di espressione culturale”.
Luciana, la piu' anziana è l'anima pulsante della cucina, rimasta senza lavoro da un anno per colpa di imprenditori poco seri che usano l'impresa più come una scommessa lucrativa che per reale bisogno di redistribuzione del lavoro, ha dovuto reinventarsi a 55 anni e ha subito sposato il progetto anche perchè finalmente non sara' un numero, ma il centro di questa nuova realta'. “Il mio auspicio – dice – è quello di tramandare la mia arte alle persone che lavoreranno con me, anche perchè si deve dare piu' valore e piu' peso alle nostre tradizioni, anche culinarie, non va perso cio' che ci è stato tramandato dalle vecchie generazioni, sento proprio l'esigenza di trasmettere questo ai giovani.”
Liana, invece, era ceramista e dopo la chiusura del negozio in centro qualche anno fa ha dovuto rimettersi in gioco partecipando a vari corsi di formazione sulla ristorazione, che le hanno permesso di acquisire competenze specifiche nel settore facendole trovare finalmente nella cooperativa uno spazio espressivo. Fondamentale sarà la qualità dei prodotti provenienti dall’Umbria, preparati da mani esperte e tutti rigorosamente fatti in casa. L’intento è quello di creare una grande famiglia, dove i piu' anziani insegnano l'arte ai piu' giovani, e per affrontare con i vari livelli di maturità le problematiche per crescere insieme.
La Cooperativa si propone non solo di creare lavoro per i soci stessi, ma di promuovere cultura vissuta e anche accademica con vari eventi in programma, per far rivivere questi spazi mettendoli a disposizione della cittadinanza negli orari non prettamente ristorativi dove si potrà avere la possibilità di collegarsi ad internet tramite wi fi e di ascoltare della buona musica dal vivo. Raccontare tramite il lavoro e l’ospitalità, le proprie vite e le proprie esperienze e di metterle al servizio di tutti. Nello Spirito di San Martino. Non tutti avevano la possibilità di partecipare con la quota associativa ma la conoscenza diretta ha permesso il prestito d'onore tra soci che ci fa capire quanti in primis loro credano al progetto.
“Abbiamo chiesto un piccolo finanziamento -continua il socio Filippo Lana- che ci è servito per le cose essenziali, ma c'era tanto da fare e abbiamo cercato di sopperire alle carenze economiche con il nostro lavoro ed abbiamo ristrutturato “IL VICOLO” con le nostre forze.” Con l'apertura di questo spazio ci sarà un collegamento tra via Ulisse Rocchi e via Bartolo, perchè questa è una corte privata che altrimenti sarebbe rimasta chiusa, e l'auspicio sarà che durante gli orari di apertura diventi un punto di connessione e di espressione.
I cooperativi hanno invitato i propri amici, e chiunque sia interessato, a portare la propria arte in questo contesto, qualsiasi essa sia. E perchè no, se qualcuno volesse esporre proprie opere ci sarà piena visibilità per tutti.
Generazioni a confronto che si uniscono con lo scopo di ricrearsi un “proprio lavoro nella propria azienda”, nel cuore di quella città che più di tutte amano. “Questa esperienza – afferma Vladimiro Zaffini di Arcs Legacoop Umbria – è un esempio di rigenerazione urbana in cui i cittadini organizzandosi in forma cooperativa creano nuovo lavoro, fanno rivivere i locali del centro storico e si impegnano a generare attività economica producendo legami sociali. Come organizzazione abbiamo supportato la fase di start-up della cooperativa San Martino e siamo a disposizione di tutti i giovani che hanno idee e voglia di mettersi in gioco.”