Carta e penna. Letteralmente. Una lettera per dire no. Niente terza corsa elettorale al Comune di Perugia per Ilio Liberati. L’assessore uscente della giunta Boccali scrive al segretario del Pd Francesco Giacopetti e si sfila dalla roulette della compilazione delle liste. Come l’altro big, Andrea Cernicchi. “Ritorno alla mia normale vita, civile e professionale – scrive – nello stesso modo e nelle stesse condizioni con cui avevo cominciato e affrontato l’esperienza amministrativa 10 anni fa. Buon lavoro”. Insomma, non ci sarà nemmeno lui. E la lettera, scrive sul suo profilo Facebook, l’ha fatta secretare “perché in mattinata sarebbe stata convocata l’ultima giunta utile di questa consiliatura, per presentare atti da discutere poi in consiglio comunale. E il mio programma di lavoro fino ad oggi non era pienamente concluso. Nulla altra cosa doveva distoglierci dal quotidiano lavoro istituzionale e amministrativo”. Praticamente, voleva testa (e mani) libere per chiudere il cerchio di dieci anni da amministratore comunale. “Il contenuto della stessa (la lettera ndr) lo conosce naturalmente il sindaco Boccali, con il quale ho avuto ieri un cordiale colloquio. Mi dispiace costringere gli amici a leggere una lettera “scritta a mano”, ma per le cose cui tengo e che hanno per me un significato importante faccio così, abitualmente”. E la “cosa” a cui tiene l’assessore uscente, eletto per la prima volta in Comune nel lontano 2004, è il “rinnovamento”. Che, e si legge benissimo in testa alla missiva, “non si declama, si fa! Meglio se sollecita un qualche sacrificio personale. Ritengo giusto favorire un adeguato rinnovamento, di idee e di persone, e affidare una responsabilità di governo a quanti oggi progettano e lavorano per il proprio futuro. Umano, professionale e sociale”. A volerla leggere maliziosa, sembra proprio una frecciata dritta ai “top player” del Pd in odore di delega per il terzo mandato. O forse no. Andiamo avanti. “Potevo fare meglio?”, si chiede Liberati, durante “questi dieci anni di lavoro, faticoso e complesso, però svolto, in coscienza, sempre nello esclusivo interesse della città e del bene comune”. “Certo che sì! Ma i limiti umani sono connaturati nella natura personale e non possono essere tout court eliminati”. E ancora: “Durante questo periodo di amministrazione non ho mai ricoperto incarichi di partito, al fine di evitare commistioni e sovrapposizioni di ruoli. E non solo per un problema di opportunità e per il fatto che ritengo discutibile avere più incarichi così sensibili; quanto perché attiene in modo sostanziale all’etica politica, di cui è espressione qualificante”. Una mazzata agli amici democrat col dono dell’ubiquità? Forse. Ma senza dubbio è scritta bene.
Perugia, no terzo mandato per Liberati / “Il rinnovamento non si declama, si fa”
Ven, 28/03/2014 - 13:38