Cercavano i numeri dei “clienti” e dei “fornitori”, invece nel cellulare di un cittadino tunisino arrestato per spaccio, gli agenti della Digos di Perugia hanno trovato materiale “sospetto”. Immagini delle bandiere nere dell’Isis e inequivocabili riferimenti allo Stato Islamico. Così durante la sua detenzione e prima del suo rimpatrio, nel carcere di Capanne è stato tenuto “sotto controllo”. Nella cella che lo ha ospitato è stato trovato altro materiale riferibile alla propaganda terroristica.
Il 31enne era stato arrestato, durante un normale servizio di controllo, alcuni mesi fa per traffico di sostanze stupefacenti ma nei giorni scorsi è venuto alla luce il nuovo materiale (ritagli di giornale in prevalenza). Il giovane tunisino, come si ricorderà, fu successivamente espulso a metà aprile scorso e scortato dagli agenti addirittura fino a Tunisi.