L’abitazione del magistrato Luca Palamara, ex presidente dell’Anm, è stata sottoposta a perquisizione su ordine della Procura di Perugia che indaga sul presunto caso di corruzione. Soldi (40mila euro), viaggi per Palamara ed i suoi familiari; un anello ad una persona a lui vicina. Questi, secondo i magistrati perugini, i regali accettati per favorire le nomine.
Ma l’indagine si allarga, con l’avviso a comparire per il consigliere del Csm Luigi Spina e per il pubblico ministero Stefano Fava, entrambi indagati per rivelazione di segreto e favoreggiamento.
La Procura di Perugia indaga Luca Palamara
Uno sviluppo clamoroso, che arriva dopo che mercoledì si era diffusa la notizia che uno degli attuali consiglieri togati risulta a sua volta indagato, per violazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento. Secondo i magistrati perugini, infatti, appreso dell’inchiesta quando ne è stata data comunicazione al Csm, avrebbe informato Palamara degli accertamenti a suo carico.
I magistrati perugini sarebbero arrivati a Palamara seguendo le tracce dei soldi dell’imprenditore Fabrizio Centofanti, arrestato nel febbraio 2018 insieme agli avvocati siciliani Pietro Amara e Giuseppe Calafiore in un’indagine collegata fra le Procure di Roma e Messina. Palamara era amico di Centofanti, e la Guardia di Finanza ha segnalati viaggi, regali e rapporti che sarebbero proseguiti anche dopo una perquisizione subita dall’imprenditore nel 2017.
Durante questa inchiesta sono emersi incontri dello stesso Palamara con politici e magistrati che sarebbero serviti a gestire la partita per portare alla guida della Procura romana l’attuale procuratore generale di Firenze Marcello Viola, aderente a Magistratura indipendente, indicato una settimana fa dalla commissione incarichi direttivi.
Palamara, secondo fonti giornalistiche, respinge ogni accusa, per un reato giudicato “infamante“.