La Regione Umbria, di per sé, per l’Agenzia di rating Standard & Poor’s vale un a+, ma le prospettive, passate da “stabili” a “negative” della repubblica italiana la tengono ancora ancorata alla valutazione BBB anche per il 2018. Diversamente, visti una serie di indicatori economici positivi, come la gestione finanziaria e performance di bilancio solide, liquidità molto robusta, indebitamento molto basso, passività potenziali basse, l’Umbria avrebbe avuto un rating superiore.
Le prospettive negative quindi, riflettono le prospettive sul rating della Repubblica Italiana abbassate dall’Agenzia lo scorso 26 ottobre: la metodologia adottata è fondata sulla considerazione di un elevato grado di dipendenza delle Regioni dallo Stato centrale, sia dal lato dei finanziamenti, come la sanità, sia dal lato delle politiche fiscali e di coordinamento della finanza pubblica. Per questo motivo, alle Regioni e agli Enti locali non viene comunque attribuito un rating superiore a quello della Repubblica italiana. Conseguenza di questa policy è che il rating delle Regioni e degli Enti Locali che hanno il livello massimo di rating, viene rivisto automaticamente e quindi peggiorato, ogni qual volta quello dell’Italia subisce un declassamento.
Anche questa volta, l’Agenzia ha, tuttavia, precisato che il rating attribuito alla Regione è di 4 scalini più basso del merito di credito intrinseco attribuito alla Regione Umbria ipotizzando l’assenza del “cap” sovrano. Il rating intrinseco della Regione Umbria, anche per il 2018 viene confermato da S&P pari ad A+.
Nel comunicato dell’Agenzia, alla base del rating attribuito alla Regione Umbria, si evidenzia che “la gestione finanziaria della Regione Umbria sopra la media ha contribuito a mantenere i conti del settore sanitario in equilibrio anche durante la recessione economica. L’Umbria infatti, è considerata una Regione di riferimento (“benchmark”) per le altre Regioni italiane, grazie ai suoi conti sanitari in pareggio e alla qualità dei servizi sanitari erogati. Riteniamo – è scritto nel testo divulgato da Standard & Poor’s – che l’Umbria continuerà a contenere la spesa sanitaria nonostante le pressioni esterne dovute ai farmaci innovativi, ai nuovi livelli di servizi essenziali (LEA) e ai rinnovi contrattuali del personale“.