Per Giovanni Allevi piazza Duomo va in delirio (Photo e video TO®, guarda chi c’era) - Tuttoggi.info

Per Giovanni Allevi piazza Duomo va in delirio (Photo e video TO®, guarda chi c’era)

Redazione

Per Giovanni Allevi piazza Duomo va in delirio (Photo e video TO®, guarda chi c’era)

Ven, 26/08/2011 - 18:41

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(Carlo Ceraso e Sara Cipriani) – Le sue note capaci di arrivare dritte al cuore degli spettatori, le dita di accarezzare i loro volti. Piazza Duomo ieri sera è andata letteralmente in delirio per Giovanni Allevi, il musicista che ha lo straordinario merito di aver riportato le folle, specie quelle di giovani, a seguire un concerto di pianoforte. La tappa di Alien World Tour arriva quattro dopo la prima esibizione del compositore ascolano nella città del festival (nel 2007 al Chiostro di San Nicolò).
Si comincia con una mezz’ora buona di ritardo, causa la folla e qualche impiccio al software che sfornano i biglietti di ingresso. Allevi segue il riempirsi della Piazza dalla terrazza che fu del maestro Gian Carlo Menotti. Al suo fianco l’amata Nada, moglie, musa e manager del compositore. Sale la scaletta del palco e corre scomposto verso il suo pianoforte, aprendo le braccia come un aereo per abbracciare il suo pubblico. Suscita sempre un certo stupore vedere come i sublimi volteggi delle mani e le perfette esecuzioni al pianoforte, si alternino al portamento dinoccolato di quando è lontano dalla tastiera. Ma è questo Giovanni Allevi, il genio di Ascoli, il plurititolato ‘prof’: il diploma in pianoforte al Conservatorio Morlacchi di Perugia, una laurea in Filosofia (dal titolo “Il vuoto nella fisica contemporanea” e ancora il diploma, nel 2001, in Composizione al Conservatorio di Milano. Amatissimo dal pubblico ma capace di spaccare in due la critica specializzata.
IL CONCERTO – La scaletta prevede 14 brani. Si comincia con Secret Love. Sulla piazza, che lo ha salutato con un lungo applauso, cala il silenzio. Il secondo brano, Tokyo Station, viene rovinato dal rumore di una sega in lontananza (sono i vigili del fuoco accorsi in piazza Campello per un ramo pericolante che rischia di abbattersi su una autovettura). Al termine di ogni brano si alza, ringrazia, prende il microfono e annuncia, con poche parole, timidissimo com’è, la prossima esecuzione. Seguono Close to me, Giochi d’acqua, la ninna nanna L.A. Lullabay (dedicata a Los Angeles). Arriva la celebre Come sei veramente, scelta da Spike Lee per uno spot della Bmw. “QIl prossimo invece è il mio brano di ispirazione filosofica” dice annunciando L’orologio degli Dei. Ricorda poi gli anni di studio a Milano, quando al Conservatorio alternava il lavoro di cameriere in pizzeria “per potermi mantenere”: è Monolocale 7:30, quello preso in affitto per inseguire il sogno di diventare un celebre musicista, un sogno diventato più reale quando, “alle 7.30 di un mattino, un raggio illuminò la mia stanza”. Back to life anticipa il provocatorio Sogno di Bach, composizione nella quale Allevi fa incontrare la musica classica con quella da discoteca, seguita da Memory e dalla struggente Abbracciami. E’ la volta di Helèna, composta per una sua fan al quale i medici dovettero amputare la mano sinistra a causa di un incidente: “quando la incontrai – rivela al pubblico – mi disse che era disperata, non per aver perso la mano ma perché non avrebbe più potuto suonare il pianoforte”. Nasce così Helèna, “meditazione per sola mano destra” come la definisce il prof. che regalò la partitura originale alla sua amica musicista: “mi scrisse all’indomani per dirmi che l’aveva suonata tutta la notte”. Torna di nuovo al pianoforte per l’inno alla gioia, Joli, “anche se io ho poco da gioire perché è difficile da suonare…mi sono complicato la vita” dice scherzando con il pubblico. E’ l’ultimo brano. Il pubblico tributa una standing ovation come poche volte si è visto in piazza Duomo. Allevi risale le scalette e corre a mò di aeroplano regalando di lì a breve “Aria”, brano per scacciare l’ansia, per tornare a respirare. I 3mila di piazza Duomo vanno in delirio lo richiamano sul palco e lui li accontenta con Go with the Flow. Il finale è per i ringraziamenti che Allevi dedica “all’organizzazione della Acme, ai tecnici, alle mascherini di sala, ai vigili del fuoco e a tutti voi” fa rivolgendosi al pubblico “vorrei il vostro autografo, uno ad uno. Grazie!”.
IL FESTIVAL – alla fine del concerto Allevi rientra a Casa Menotti, che aveva lasciato un’ora e mezza prima per far il suo ingresso in piazza. Andrea Tattini, il presidente di Confcommercio che ha sponsorizzato l’evento, alle nostre telecamere si lascia andare ad un commento entusiastico (guarda il video).
Dal palazzetto Menotti fuoriescono nuove note: è Allevi al piano del maestro Menotti. E’ talmente contento dell’affetto che gli ha tributato il pubblico spoletino che confida ai pochi presenti che gli piacerebbe suonare qui in occasione del Festival dei 2 Mondi. La voce arriva anche al sindaco Daniele Benedetti, che del Festival è il vicepresidente e che ha seguito il concerto. Di lì a poco l’incontro fra i due. Cosa si siano detti non è dato sapere. Ma all’uscita il primo cittadino ha salutato il musicista così: “Grazie per questo spettacolo, mi raccomando hai un anno di tempo per pensarci”. Giorgio Ferrara, presidente e d.a. del Festival, è avvisato: una serata della kermesse sembra proprio già impegnata. E sarà sicuramente un evento sold out.
© Riproduzione riservata

Alcune foto sono state gentilmente concesse da Carlo Fiorelli

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