“Partito di individualismi e cinici, necessaria discontinuità”, con queste gravi parole Andrea Delli Guanti abbandonava, lo scorso 15 luglio, la segreteria comunale del Pd di Terni, aprendo uno strappo ancora dolente all’interno del partito che detiene l’attuale maggioranza a Palazzo Spada. Un partito non proprio in salute, messo alla prova dalla negativa congiuntura politica provinciale e regionale, con una giunta in piena crisi politica.
Lunedì si riunirà l’assemblea del Pd per votare il nuovo segretario; 136 voti che dovranno servire a evitare un eventuale commissariamento da Perugia o da Roma, circostanza che risulterebbe troppo umiliante e che, quasi sicuramente, verrà scongiurata dagli aventi diritto.
Con la candidatura arrivata, nella giornata di oggi, in extremis di Fabio Narciso si rimescolano le carte dopo l’unica proposta a segretario ricaduta su Jonathan Monti.
Ora si apre un bel dilemma all’interno del Partito Democratico: dare continuità a un uomo cresciuto all’interno delle ‘sinistre’, oppure cercare la discontinuità nel renziano convinto Narciso.
Gli equilibri sono molto precari e la candidatura di Narciso ha sicuramente spostato qualche orientamento dato per consolidato, vista la considerazione e la stima delle quali gode tra consiglieri e rappresentanti dell’assemblea.
Il momento delicato del Pd ternano potrebbe far convergere proprio su Narciso la scelta di un profilo che possa garantire un traghettamento sicuro fino al congresso che dovrebbe essere fissato tra circa un anno.
“Mi metto a disposizione del partito – ha detto Narciso a TO – per cambiarlo secondo una logica riformista. L’obiettivo è quello di ricostruire un dialogo con la città, la gente ha bisogno di vedere un partito impegnato a livello di trasparenza e compatto. I cittadini – continua – vogliono sentirsi vicini al partito, partecipare ed esprimersi”.
“Come esigenza primaria sento quella di potenziare aree tematiche riguardanti il lavoro, dello sviluppo sostenibile legato all’ambiente e della sicurezza. Io e Monti – conclude Narciso – abbiamo un profilo politico diverso, ma questo non esclude un confronto leale. Il mio orientamento è più aperto e meno ripiegato sulle logiche di partito, basato su una politica di allargamento. È necessario un cambio di fase, che in parte sta già avvenendo nel paese, e vogliamo che questo trend si riscontri anche a Terni”.
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