Il Pd spoletino si avvia allo scontro finale mandando alla Commissione di Garanzia ben 2 consiglieri comunali e il segretario di Spoleto Centro. Uno scontro dagli esiti però incerti che conferma come il pd locale sia ormai fragile, come un bicchiere di cristallo.
Basta un tocco per mandarlo in frantumi definitivamente. Troppi personalismi, troppi sgambetti e veleni continuano a far rimbalzare il partito agli onori delle cronache. C’è chi giura che oramai non sia neanche più un fatto isolato quello di entrare nella sfera personale dei propri rappresentanti. Insomma all’attacco senza esclusioni di colpi bassi.
L’ultima dal Viale Trento e Trieste, che conferma lo stato dell’arte, è il deferimento ai Garanti dei consiglieri comunali Carla Erbaioli e Stefano Lisci e della coordinatrice di Spoleto Centro Rosanna Mazzoni.
Già perché, il pur loquace pd, sempre pronto a scrivere comunicati, da un paio di mesi si sarebbe dotato anche di questo organismo: una commissione di garanzia. Senza darne comunicazione neanche ai propri iscritti. Impossibile conoscere i nomi dei membri la Commissione che sarebbe presieduta, il condizionale è d’obbligo, da Francesco Santirosi.
Quali siano i motivi di una simile iniziativa non è dato sapere. Anche il segretario Claudio Montini, eletto appena lo scorso gennaio con una maggioranza risicata (29 voti su 50), liquida con una battuta il ‘caso’ .
“E’ una situazione in evoluzione, per il momento preferisco non commentare nulla”, dice al telefono.
Silenzio anche dai tre politici finiti nel mirino del segretario. Ufficialmente non hanno ricevuto alcuna comunicazione ma sembra ormai questione di ore.
La notizia, che nel pd è ormai sulla bocca di tutti, ha ulteriormente acceso il clima da far invidia al caldo “luciferino” di questi giorni. Tanto che in settimana è atteso l’arrivo in città del segretario regionale Giacomo Leonelli (nella foto in home page). Inutile pensare ad un viaggio della speranza: quella di risollevare le sorti del pd spoletino, a Perugia, l’hanno persa da tempo. Cambi di segretario e commissariamenti sono serviti a ben poco.
Di fatto l’invio ai Garanti dei 3 sembra fare pendant con la nota di qualche giorno fa in cui Montini & Co. hanno annunciato di voler cominciare una linea dura contro la Giunta Cardarelli: “Non permetteremo ad alcuno nel nostro interno di derogare da questa linea. Atteggiamenti equivoci che possano fare da sponda, anche se inavvertitamente, a questo Sindaco, che non reputiamo assolutamente all’altezza della situazione, sono assolutamente da evitare. Chi non ritiene di dover sposare questa chiara linea di opposizione, ferma e senza sconti, può considerarsi fuori dal Pd spoletino”.
Sembra quasi la parafrasi del più fortunato slogan “Lotta dura, senza paura”, con cui nel ’69 fu dato vita a quel movimento operaio fondato sulla conquista dei diritti.
Che vi sia tutta questa sinistra nel pd spoletino è una novità.
Montini, a detta dei bene informati, starebbe tenendo in seria considerazione l’opinione del predecessore Roberto Loretoni, ma appare un po’ poco per colorare di rosso il partito. Sempre più sbiadito e fragile.
La riprova è negli stessi argomenti riportati in auge nel documento: la vicenda della Spoleto Credito e Servizi e della Bps, su cui il Pd non ha mai speso due parole due, neanche di fronte agli scandali che riempirono la stampa nazionale, salvo averlo utilizzato nella campagna elettorale del capogruppo Dante Andrea Rossi. E, ancora una volta, il coinvolgimento di “esponenti di area Pd” alle politiche di Cardarelli (retto da due liste civiche).
Come la recente nomina dell’assessore Camilla Laureti, finita al centro di una mozione di sfiducia che si è rivelata un boomerang per lo stesso pd .
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In realtà l’attacco sferrato in queste ore potrebbe nascondere la preoccupazione per i prossimi congressi. Quelli che a settembre decreteranno non solo il nuovo segretario locale, che potrebbe significare la fine dell’esperienza al vertice di Montini, ma ancor più del provinciale Dante Andrea Rossi, in sella dal novembre 2010. A questi si aggiungono i mal di pancia di chi vorrebbe già la benedizione per la prossima sindacatura.
A Spoleto la situazione resta spaccata su tre fronti: l’area bocciana, quella degli orlandiani (per il momento alleati con la prima) e quella dei renziani, che si dicono pronti alla battaglia di settembre. Ovviamente a suon di tessere. E su questo i conti dovranno tornare.
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