Le discriminazioni nei luoghi di lavoro sono ancora una realtà significativa; un sottobosco che difficilmente viene portato alla luce per timore di ritorsioni soprattutto in un momento di crisi occupazionale come questo. E’ prendendo coscienza di tale fenomeno e allo scopo di prevenire o aggredire il problema laddove si verifica che la Consigliera di Parità della provincia di Perugia e la Direzione Provinciale del Lavoro di Perugia hanno sottoscritto questa mattina un Protocollo d’Intesa per intensificare la partecipazione e gli scambi di informazioni, combattere le discriminazioni sul lavoro e sostenere il principio della parità tra uomo e donna. A firmare il documento sono stati la Consigliera di parità Letizia D’Ingecco e il direttore della Direzione provinciale del lavoro Giancarlo De Vecchi. L’iniziativa si va ad inserire in un’ottica di vicendevole collaborazione che ha già visto i due organismi agire in maniera concordata, ed ha come fine quello di mettere in atto una tutela reale nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che possono essere oggetto di discriminazioni. Ad essere interessate dal fenomeno, secondo quanto riferito dalla Consigliera D’Ingecco, risultano soprattutto le precarie e le donne al ritorno dai periodi di maternità. Il Consiglio Europeo – è stato ricordato questa mattina – esorta costantemente ad attuare azioni di controllo e vigilanza in particolar modo sull’applicazione dei salari, sui tempi di lavoro, sulle politiche occupazionali e sull’utilizzo dei fondi strutturali. “Questo protocollo – sono state le parole di D’Ingecco – è fatto per arginare le discriminazioni di genere, perché nonostante tutti gli sforzi, vi sono ancora situazioni di divario tra uomini e donne”. Con il protocollo si dà atto che le questioni sollevate dalla Consigliera di Parità richiedono adeguata tempestività d’intervento. Pertanto i due organismi convengono che la richiesta di intervento da parte della Consigliera di Parità ai Servizi Ispettivi, qualora abbia ad oggetto una supposta discriminazione in ragione del sesso, debba essere formulata per iscritto, anche attraverso la posta elettronica, contenere la narrazione dei fatti riferiti dall'utente, la precisa formulazione per capitoli dei fatti sui quali la Consigliera medesima richiede la verifica ispettiva. Nel caso di denuncia di discriminazioni, come si legge nel testo del protocollo, “la verifica ispettiva dovrà essere effettuata nel termine di sette giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di intervento, al fine di favorire una rapida acquisizione, da parte della Consigliera di Parità, di dati e riscontri sui fatti denunciati, per formulare la propria decisione in merito alla azionabilità stragiudiziale o giudiziale della pretesa violazione della normativa antidiscriminatoria”. Inoltre, in caso di vertenze che vedano coinvolte, come parte ricorrente, donne che ritengono di avere subito discriminazioni di genere, la Direzione provinciale del lavoro si impegna a creare una corsia preferenziale riducendo della metà i tempi di discussione della vertenza presso la Commissione di Conciliazione e riconosce la facoltà della lavoratrice stessa di avvalersi dell’assistenza della Consigliera di Parità. Altri terreni di collaborazione sono la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e la gestione del periodo della maternità e del matrimonio. Infine i due organismi promuoveranno congiuntamente, unendo competenze e risorse, momenti di approfondimento e di informazione alla collettività, quali conferenze, seminari, convegni, aventi ad oggetto materie afferenti al diritto del lavoro analizzate in una prospettiva di genere.
PARI OPPORTUNITÀ: FIRMATO ACCORDO TRA CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIA PERUGIA E DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO
Gio, 19/03/2009 - 13:52