Un edificio storico dal grande valore simbolico, è da anni abbandonato e fatiscente, tanto da rappresentare un serio rischio per l’incolumità di vicini e passanti. Una situazione di degrado e pericolo ormai al limite del tollerabile, e per giunta in pieno centro storico, nel cuore del quartiere de ‘Le Puelle’. I residenti della zona lanciano pubblicamente l’allarme alle istituzioni competenti: occorre un’immediata ed efficace messa in sicurezza. Interventi non più rinviabili in vista dell’inverno e quindi di piogge, neve e vento. Il palazzo è addirittura senza tetto, coperto soltanto da pannelli in plastica e lamiere che rischiano di essere scoperchiate, inoltre sia nelle mura principali che lungo la facciata le infiltrazioni d’acqua piovana potrebbe compromettere il già precario equilibrio delle strutture portanti. Per il vicinato è una ‘spada di Damocle’ che pende sulle loro teste quotidianamente. Nei mesi scorso sono anche sparite le transenne che delimitavano la zona, si passa quindi indisturbati a ridosso dell’edificio, nonostante sia evidente la caduta di calcinacci ed il distacco d’importanti porzioni d’intonaco. Il fabbricato rappresenta una criticità anche dal punto di vista igienico-sanitario: oltre ad essere diventato un rifugio per cani e gatti randagi, è stato letteralmente preso d’assalto da colonie di piccioni. Centinaia di fastidiosi pennuti che, ‘sfrattati’ dai dissuasori elettrici posti sulla struttura del Convento di Santa Lucia e dai lavori per l’ex Ospedale San Giovanni Battista, sono confluiti nell’edificio posto tra via del Giardino e via Brufa. Da segnalare a tal proposito, il sopralluogo effettuato dai tecnici comunali, nell’ambito del piano per contrastare l’emergenza piccioni. Il palazzo in questione è inoltre – particolare non certo secondario – la casa natale di Francesco Innamorati, una sbiadita ed illeggibile lapide sta lì a ‘ricordarlo’. Innamorati – compositore tipografico – fu dal 1914 al 1915 e dal 1919 al 1920 segretario della Camera del Lavoro di Foligno, prese parte alla guerra di liberazione, fu confinato a Ventotene negli anni ’40 ed organizzò le prime formazioni partigiane del territorio. Per ‘rendergli omaggio’ in occasione del sessantesimo anniversario della morte – 4 gennaio 1944 – venne posta una corona d’alloro. Da oltre otto anni è rimasta lì penzolante, divenuta – tra l’altro – un altro elemento di pericolo.
Palazzo fatiscente e senza tetto, nel centro storico di Foligno un quartiere in apprensione
Sab, 03/11/2012 - 15:19