Addio definitivo al completamento del Palatenda di via Laureti che si sarebbe dovuto effettuare con i soldi della Croce Rossa italiana e che ora rischia di rimanere incompleto per sempre, anche se il Comune di Spoleto continuerà a pagare il leasing. Mentre la donazione della benemerita associazione – finalizzata ad una struttura che in tempi emergenziali possa essere utilizzata come presidio di protezione civile – verrebbe dirottata sulla palestra del polo scolastico di San Paolo, che era già finanziata da vari enti secondo il progetto che però è stato bocciato ed archiviato dalla Giunta De Augustinis. A San Paolo però il Comune vorrebbe spostare i licei scientifico e delle scienze umane, lasciando al loro posto la media “Dante Alighieri” e la materna “Prato fiorito”. Ma facendo così saltare la realizzazione di una nuova scuola con il metodo Montessori in viale Martiri della Resistenza (prevista proprio nell’attuale sede della “Prato fiorito”).
Le novità di quello che è senza dubbio un contorto puzzle da mettere assieme sono emerse durante l’ultima seduta del consiglio comunale, dove tra le altre cose si è parlato proprio dei finanziamenti della Croce Rossa e del polo scolastico, su sollecitazione di alcuni esponenti della minoranza attraverso apposite interrogazioni.
Soldi della Croce rossa per San Paolo
A confermare quello che si era già capito da un po’ di tempo, e cioè che l’attuale amministrazione comunale non volesse portare avanti il progetto di trasformazione del Palatenda in PalaCrocerossa (che avrebbe consentito di completare finalmente la sfortunata struttura), è stato in consiglio comunale il sindaco De Augustinis replicando all’interrogazione di Spoleto Popolare e Alleanza Civica. Dopo la figuraccia fatta con la CRI nelle scorse settimane sull’assenza dei fondi da parte dell’associazione (smentita da quest’ultima) e quindi i dubbi sul mutuo, il primo cittadino con nuove motivazioni ha annunciato la volontà di destinare quei soldi per la palestra scolastica da realizzare nella zona di San Paolo che con l’addio all’originario progetto del polo scolastico sembrava potesse saltare.
Palatenda, ora i dubbi sono sul mutuo | Ipotesi nuovo progetto con Croce Rossa
A replicare al sindaco con una nota sono proprio i consiglieri di Spoleto Popolare e Alleanza Civica (Maria Elena Bececco, Ilaria Frascarelli, Roberto Settimi e Gianmarco Profili) con una nota: “Il Sindaco risponde all’interrogazione sul Palatenda e lo cancella dagli obiettivi adducendo una nuova terza e falsa motivazione! Il Palacrocerossa, non s’ ha da fare, questa la sentenza del Sindaco e della giunta, che chiudono il capitolo Palatenda con la terza motivazione inesistente”.
“Nella prima – ricordano gli esponenti di opposizione – era stato detto che la CRI non aveva più i soldi da investire, per poi essere clamorosamente smentito dalla stessa CRI; nella seconda che non si poteva accendere un mutuo per chiudere il leasing esistente, smentito anche qui dalla variazione di bilancio effettuata lo scorso mese di giugno e quindi dai tecnici preposti. Ora arriva la terza motivazione, udite udite, ‘essendo passato un anno dal protocollo fra Comune e CRI, e non essendo stato costituito l’apposito Comitato di Vigilanza, e nominato il coordinatore del progetto, senza che sia iniziata l’opera che ne avrebbe consentito il tacito rinnovo per un ulteriore anno, è il Comune a dire che il protocollo non vale più’! Se non fosse tragico ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate. La CRI non ha creato nessun problema, anzi ha confermato il suo impegno mettendo a disposizione € 970.000,00 come dichiarato pochi giorni fa in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Croce Rossa a Spoleto, ma il Comune ci tiene a dire che essendo (il Comune) inadempiente considera non valido il protocollo per scadenza di un termine che l’altra parte dell’accordo ha ribadito non ritenere essenziale. Ma si può?
Quello che è più assurdo poi è che secondo l’amministrazione il protocollo non varrebbe più per il Palatenda, ma potrebbe valere per destinare gli importi ad un’altra opera, come pare abbia richiesto l’amministrazione che vorrebbe utilizzare quelle somme per costruire una nuova palestra nell’area di San Paolo. Il bello è che in quel sito una palestra era già prevista e finanziata se solo si sapesse cosa fare con il polo scolastico finanziato con i soldi della ricostruzione, anche questa una vicenda sulla quale non si capisce niente se non che esiste anche qui un grosso rischio di perdere i finanziamenti se il Comune non si decide con i continui tira e molla e cambiamenti di progetti che hanno come unico effetto perdere tempo e denaro pubblico! Lasciamo così un impianto certo, già scelto dalla Croce Rossa per uno molto incerto, che sarebbe grande un quarto del Palatenda e sicuramente inadatto come centro di protezione civile in caso di bisogno e quindi sicuramente non finanziabile. E il Palatenda? Niente, lo lasciamo marcire così continuando a pagarci un leasing, senza poterlo utilizzare, questo è il nuovo modo di fare politica, nessuna continuità amministrativa, ma unica priorità azzerare tutti i progetti lasciati dalla precedente amministrazione danneggiando l’intera città!”.
Polo scolastico, il Comune vuole portare i licei a San Paolo
In consiglio comunale si è fatto anche il punto sul polo scolastico, con la replica dell’assessore all’urbanistica Francesco Flavoni all’interrogazione delle consigliere Luigina Renzi (Prima Spoleto) e Camilla Laureti (Ora Spoleto). Nella risposta scritta dell’assessore Flavoni a Laureti e Renzi vengono ripercorsi i vari passaggi sul polo scolastico e le scelte portate avanti dall’attuale amministrazione comunale.
Si ricorda infatti come di recente sono stati assegnati i finanziamenti per la mitigazione del rischio idrogeologico, con la destinazione a Spoleto di 1 milione di euro per il consolidamento dell’area dello stadio comunale. Dalla Giunta in particolare viene contestato il fatto che il progetto del polo scolastico a San Paolo prevede soltanto 12 aule, “pertanto sia la scuola media ‘Dante Alighieri’ che la scuola materna ‘Prato fiorito’ verrebbero notevolmente ridotte in termini di aule ed anche di servizi ad esse connesse”. “Vista la presenza di ragazzi di diverse età con diverse esigenze non si riuscirebbe ad avere una viabilità ottimale dell’intera zona già molto congestionata vista la vicina presenza dell’area ospedaliera. Adeguando i fabbricati esistenti non si andranno a perdere le volumetrie esistenti degli attuali plessi scolastici che in caso contrario andrebbero dimezzate. Delocalizzando le scuole si creerebbero problematiche di interferenza tra ragazzi di diverse età (palestra in comune tra scuola superiore – alberghiero – media e materna)”.
Nel documento, quindi, l’assessore spiega che il Comune ha intrapreso trattative con gli enti preposti “e dai colloqui intercorsi risulta che detti enti siano disponibili ad adeguare sia la scuola media ‘Dante Alighieri’ che la scuola materna ‘Prato fiorito’ presso il loro attuale sito“. Flavoni ricorda poi come la Provincia di Perugia in passato aveva manifestato la possibilità di delocalizzare il liceo scientifico e quello delle scienze umane in un unico edificio, a posto dell’attuale sede della ‘Dante Alighieri’ oppure in vicolo San Matteo demolendo e ricostruendo la vecchia sede dello scientifico e quindi “sono stati intrapresi colloqui al fine di valutare la loro disponibilità ad effettuare detta delocalizzazione presso l’area di San Paolo – anche in considerazione dell’impegno di spesa già assunto per la realizzazione della nuova palestra -, la cui realizzazione preme sia alla Provincia di Perugia che al Comune di Spoleto“. Secondo l’assessore all’urbanistica, il polo scolastico liceale in via Valadier sarebbe fattibile “anche in considera che è stato approvato il progetto di spostamento della linea di alta tensione e si potrebbe utilizzare in modo migliore l’area“.
Stravolti i piani sulla scuola Montessori
Ma i progetti sulle scuole della nuova Amministrazione comunale fanno saltare la pedina di un puzzle: la nuova scuola con il metodo Montessori da realizzare ex novo grazie al finanziamento di quasi 1 milione di euro arrivato dalla Regione. L’idea iniziale dell’allora Giunta Cardarelli che aveva presentato il progetto era quella di ospitare la struttura all’interno del polo scolastico. Poi, nei mesi scorsi, l’ex vicesindaco facente funzione Maria Elena Bececco aveva trovato la quadra su un altro luogo: l’attuale sede della scuola materna “Prato fiorito”. Erano state trovate delle risorse aggiuntive per finanziare la demolizione dell’attuale plesso inagibile e con i fondi regionali si sarebbe realizzata la scuola montessoriana.
Ora che però la Giunta De Augustinis ha deciso di ricostruire la materna “Prato fiorito” in viale Martiri della Resistenza, emerge il problema di una sede alternativa per il plesso con il metodo Montessori. Tra le ipotesi al vaglio degli uffici comunali ci sarebbero l‘area di via dei Filosofi che dovrebbe ospitare la caserma dei vigili del fuoco secondo il protocollo d’intesa firmato con il comando provinciale nei mesi scorsi (ma a quanto pare stoppato anche questo dalla nuova Giunta) oppure un terreno in via delle Lettere. La paura, però, è che i tentennamenti possano portare ad una perdita dei finanziamenti: questi almeno i timori espressi dalle consigliere di minoranza Camilla Laureti e Luigina Renzi, che sulle scuole cittadine hanno presentato una nuova interrogazione.
Laureti e Renzi “Convocare consiglio aperto sulle scuole”
“Tanti dubbi e poche certezze sul futuro delle scuole secondarie di secondo grado nella nostra città. Abbiamo presentato due interrogazioni per approfondire le intenzioni di questa amministrazione sul futuro dell’assetto scolastico post-terremoto ma ancora permangono molte incertezze” osservano le due esponenti di opposizione.
“L’Assessore Flavoni – evidenziano – sottolinea che non dipende dal Comune ma dalla Provincia. Sappiamo bene, però, che un Comune deve avere una sua linea che può essere promossa o bocciata dall’ente provinciale. L’attenzione alle scuole secondarie, che vivono disagi principalmente legati al post sisma, deve rimanere alta. I dubbi si trasformano poi in preoccupazione quando alla domanda sul polo innovativo per l’infanzia 0-6 anni, già finanziato dal Ministero e dalla Regione con 900mila euro, gli Assessori all’Urbanistica e alla Scuola, Flavoni e Montioni, rispondono che non è ancora stata scelta la sede idonea. Aggiungono che ne avevano scelta una – non sappiamo quale – ma non si è rivelata percorribile – non sappiamo perché.
La nostra preoccupazione è legata al fatto che perdere un finanziamento che riguardava Spoleto (900mila euro), Città di Castello (2 milioni e 600mila euro) e Guardea (475mila euro) per la realizzazione di un polo innovativo per l’infanzia, sperimentale e all’avanguardia, ci parrebbe un esito molto grave. Per questo ci auguriamo che questa preoccupazione sia presto smentita. Ricordiamo, infine, alla Giunta che il Consiglio comunale serve anche a mettere a conoscenza della minoranza le intenzioni dell’Amministrazione: questo, almeno, in un Paese democratico. Per questo torniamo a chiedere al più presto un Consiglio comunale aperto, ed un incontro con il neo presidente della Provincia Bacchetta, in cui si possa discutere e ci si possa confrontare anche con le altre Istituzioni sul futuro delle scuole e dei nostri ragazzi”.