“Nell’ospedale San Matteo degli infermi di Spoleto il parto indolore verrà garantito solo dalle 8 alle 20, a causa dell’organico insufficiente degli anestesisti, che a fatica riescono a coprire le sedute operatorie, le urgenze e il servizio di rianimazione. In questo modo si emargina di fatto il parto indolore proprio mentre si pensa di destinare ingenti risorse alla fecondazione eterologa”. Lo denuncia il capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Franco Zaffini, intervenendo per chiedere alla Giunta di Palazzo Donini di sollecitare “l’adeguamento dell’organico per assicurare l’assistenza anestesiologica H24, ancor prima di destinare ingenti risorse per altri progetti come la fecondazione eterologa, importanti sì, ma non prioritari”.
“Al San Matteo degli infermi – spiega Zaffini – gli anestesisti sono insufficienti a garantire le 24 ore del servizio ospedaliero e i professionisti di analgesia attualmente presenti a fatica riescono a coprire le sedute operatorie, le urgenze e il servizio di rianimazione. Anche per questi motivi pare che all’ospedale spoletino verranno fissati limiti orari alla parto-analgesia, vale a dire che si potrà usufruire del parto indolore soltanto dal lunedì al venerdì (magari solo prendendo appuntamento?) dalle 8 alle 20, emarginando di fatto la crescente domanda di parto indolore, proprio mentre si pensa di destinare ingenti risorse a favore della fecondazione eterologa, sacrosanto diritto, ma sicuramente non prevalente rispetto alla possibilità di partorire senza dolore. Anche se Spoleto, in controtendenza con i punti nascita umbri, continua ad attrarre utenza anche da altri territori – continua l’esponente del centrodestra – è innegabile che molte donne decideranno di recarsi altrove per evitare il rischio di trovarsi nell’impossibilità di partorire senza dolore, che non è solo un criterio di scelta del punto nascita ma anche un’esigenza prevista nei livelli minimi di assistenza (Lea)”.
Franco Zaffini conclude auspicando quindi “che la Regione solleciti la razionalizzazione e l’adeguamento dell’organico per assicurare l’assistenza anestesiologica H24, ancor prima di destinare ingenti risorse ad altri progetti, come la fecondazione eterologa, importanti, ma non prioritari, e consentire alle pazienti che lo desiderano di usufruire della parto-analgesia rispettando così la legge ‘n. 38/2010’ che garantisce ai cittadini il trattamento del dolore”.