Dopo svariate (e non incoraggianti) segnalazioni da parte dei cittadini, i sindacati puntato il dito contro l’attuale situazione dell’ospedale di Branca.
“Pur non essendo una struttura Covid, – fanno sapere le locali Cgil, Spi Cgil, Cisl, Fnp Cisl, Uil e Uilp – diverse attività ambulatoriali e prestazioni specialistiche vengono non effettuate oppure vengono rimandate ulteriormente, costrigendo diversi cittadini di rivolgersi al privato e nella maggior parte dei casi, in modo particolare per anziani e persone in difficoltà economiche, di rinunciare alle cure mediche necessarie per la salute“.
Vi sono situazioni organizzative inspiegabili, in quanto prestazioni programmate e non effettuate nei mesi di lockdown non vengono effettuate e magari nuove richieste vengono inserite nella programmazione, con dei ritardi per quelle prestazioni a suo tempo programmate e necessarie
I sindacati giudicano “critica” la stessa organizzazione del Pronto Soccorso, in quanto qui “gli interventi vengono esauriti dopo 8-9 ore dalla accettazione, senza ragioni plausibili“.
I tanto sbandierati provvedimenti, le dotazioni tecnologiche, le risorse finanziarie e quelle raccolte attraverso la solidarietà dei cittadini, destinate all’abbattimento delle liste di attesa e per recuperare i periodi di fermo, non si capisce dove vengano utilizzate,, se risolvono il problema oppure sono destinate ad altri obiettivi
“E’ una situazione gravissima – aggiungono le organizzazioni sindacali – sulla quale è necessario che si adottino provvedimenti necessari da parte delle strutture dirigenziali e che vengano date indicazioni operative da parte della Giunta Regionale, che rafforzino il sistema pubblico e non lo indeboliscano. E’ necessario che i sindaci del territorio, chiedano alla Regione di adottare tutte le scelte e le misure che garantiscano il diritto alla salute dei cittadini“.
“Il rischio – concludono – è che questa situazione ricada in maniera drammatica sulle persone più deboli e con situazione di criticità, che già hanno pagato duramente in questa fase, e sugli operatori. Le organizzazioni sindacali, si riservano, a fronte di una situazione che non si modifica attraverso miglioramenti reali e concreti per le persone, di intraprendere iniziative di mobilitazioni e di lotta per affermare il diritto alla salute, come diritto universale per tutti i cittadini”.