Quindici anni fa la scomparsa dell'orvietano impegnato nella lotta per la scienza
Sulla Rupe ieri si è celebrato l’anniversario della morte di Luca Coscioni. Un nome importante, che ha segnato la storia della città ma anche a livello nazionale. A ricordarlo è stato anche il sindaco Roberta Tardani.
Il saluto del sindaco Tardani
“Quindici anni ci lasciava Luca Coscioni. Sappiamo tutti chi era Luca, l’impegno politico e civico nato sui banchi del nostro Consiglio Comunale, le sue battaglie per la libertà di ricerca scientifica, che cosa ha rappresentato per tantissime persone e che cosa continua a fare attraverso l’associazione che porta il suo nome. Vorrei però oggi ricordare le sue parole. Parole che ha voluto urlare al Mondo per dare una speranza alle persone che soffrono. Proprio lui che è stato costretto dalla malattia a rinunciare alla sua voce e a comunicare attraverso un computer. Quella voce in realtà è stata forte e chiara e ancora oggi ne sentiamo l’eco nelle parole di chi combatte per la libertà di ricerca scientifica”.
Il messaggio di Luca Coscioni
“E probabilmente ne cogliamo ancor di più il significato proprio in questo momento storico in cui il Mondo è mobilitato nello sconfiggere una malattia che ha stravolto le nostre vite”.“Ricordo – scrive il sindaco – che nell’aprile 2016, quando sedevo tra i banchi dell’opposizione, votai convintamente sull’istituzione del Regolamento comunale delle dichiarazioni anticipate di trattamento che ha precorso la legge sul testamento biologico approvata poi in Parlamento nel dicembre 2017. Oggi come allora sono convinta che dare la possibilità di scegliere liberamente della propria esistenza sia un atto di generosità e responsabilità. E questo è il dono che ci ha lasciato Luca. Non dimentico quando nel 2010 da Assessore allo Sport ho sostenuto con entusiasmo, insieme a Carlo Moscatelli, la nascita di un meeting di atletica leggera intitolato a Luca Coscioni che oggi, con grande orgoglio per la nostra città, è una delle manifestazioni più importanti del panorama nazionale e internazionale di quello sport che amava tanto. Orvieto ha dedicato a Luca un grande evento sportivo, una sala studio della biblioteca e una scuola. Non è un caso. Non nascondiamoci, le battaglie di Luca erano e sono scomode e divisive e, per come la penso io, attengono alle nostre coscienze piuttosto che a ideologie e convinzioni religiose. Ma il messaggio che ci ha lasciato e che va rivolto soprattutto ai più giovani non ha steccati: con la tenacia, la conoscenza e la generosità nessun traguardo è irraggiungibile”.