di Cinzia Fabrizi (*)
Le “nuove” linee programmatiche illustrate dal Sindaco nella seduta del Consiglio Comunale di mercoledì 25 sono l’ennesima occasione sprecata per una città che non può più permettersi di perdere tempo e che invece continua a essere ostaggio dell’immobilismo di chi dovrebbe governarla.
Un documento deludente, senza nessuna reale novità, pieno solo di dichiarazioni di intenti e di tanti “paroloni”, ma privo di soluzioni concrete su tanti temi del tutto fondamentali come la politica culturale, il polo universitario, il rilancio economico della città.
Un documento, se possibile, ancor più deludente riguardo alla questione forse più importate tra quelle in carico all’Amministrazione, il tema che, non a caso, era stato il motivo scatenante della crisi appena conclusa: quello dei servizi sociali e socio-sanitari.
Di fronte alla necessità ormai ineludibile di ripensare radicalmente il sistema del welfare per poter rispondere ai bisogni dei più deboli erogando, a fronte di minori risorse disponibili, servizi di qualità, qual è la “innovativa” proposta del Sindaco (pienamente condivisa, a quanto pare, dalla sua maggioranza, compresi i sette ormai ex dissidenti)? Al di là di tante affermazioni roboanti quanto fumose, «ricalibrare il sistema locale di welfare […] valorizzando a pieno l’eccellenza che è rappresentata nel nostro territorio dalla cooperazione sociale». Cioè far leva proprio sul sistema che da tanti anni domina incontrastato e che ci ha portato (stando a dati diffusi dalla Regione Umbria e quindi insospettabili) ad avere oggi, rispetto alla media regionale, servizi peggiori con costi più elevati. Il sistema per cui solo alcune cooperative gestiscono in esclusiva la totalità dei servizi essendoseli visti attribuire per affidamento diretto cioè senza una gara pubblica, o, tutt’al più e solo per alcuni casi, mediante una gara effettuata ormai più di dieci anni fa. Ma c’è di più, perché d’ora in avanti, stando sempre alla relazione del Sindaco, le solite cooperative parteciperanno addirittura alla progettazione dei servizi che loro stesse forniranno. È questo il modo di fare l’interesse dei cittadini? È questa la via per offrire loro i servizi migliori?
Sulla questione delle deleghe alla ASL, poi, nessuna chiarezza. Di Girolamo dice solo che saranno ripresi in gestione diretta «alcuni» dei servizi ora delegati alla ASL: esattamente la stessa cosa che si può leggere scritta nero su bianco nella Relazione programmatica allegata al Bilancio presentata i primi di Maggio. Dov’è la novità? Un apposito emendamento a quella Relazione programmatica, sottoscritto dalla Lista Baldassarre, dall’UDC e da Terni Oltre, chiede di stralciarne questo argomento perché è troppo delicato e importante per affrontarlo in un allegato al Bilancio. Lo stesso avevano chiesto i sette “dissidenti”. Nemmeno di questo, però, c’è traccia nel documento programmatico del Sindaco.
Pubblicamente, insieme ai colleghi della Lista Baldassarre, ho proposto di introdurre un sistema di voucher che permetta ai cittadini di scegliere il soggetto da cui ricevere il servizio. Ho chiesto che si facciano delle gare rigorose e trasparenti per individuare i soggetti a cui affidare i servizi. Che si valorizzino le attività svolte dai privati, da tutti i privati che dimostrino professionalità e qualità dei servizi, non solo da quelli che fanno parte del “giro”, di questa sorta di gestione monopolistica nella quale a nessun altro è consentito di entrare. Si tratterebbe di cambiamenti certamente radicali, ma altrettanto certamente realizzabili, se solo ve ne fosse la volontà. E non rinviabili, se davvero il fine è un uso più razionale delle risorse per offrire ai cittadini servizi migliori a costi più contenuti. Eppure anche di tutto ciò nel “ nuovo” programma di Di Girolamo non c’è traccia.
Mantenere e rafforzare il sistema attuale: questo è quello che in realtà propone il Sindaco. Questo è, evidentemente, il “cambiamento” su cui la maggioranza ha ritrovato la sua coesione.
Come «cambio di passo» e «nuovo inizio» davvero non c’è male…
(*) consigliere comunale LB