“Apprezzamento” per l’operazione “Apogeo”, svolta da Guardia di Finanza, Carabinieri e Dia, è stata espressa dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, che ha voluto ringraziare i rappresentanti delle forze dell’ordine “per aver messo a segno un colpo durissimo ad una pericolosa organizzazione criminale che aveva in Umbria una preoccupante base operativa per lo svolgimento di attività illegali”.
“Va riconosciuto alle forze dell’ordine e alla magistratura il merito di aver svolto una importantissima operazione anticrimine – afferma la presidente -, soprattutto perché essa ha caratteri di forte prevenzione e di tutela e mantenimento delle condizioni di sicurezza nel nostro territorio. In ogni caso, il rischio di infiltrazioni malavitose e le conseguenti attività criminali di tali organizzazioni non è mai scongiurato per sempre, per cui le istituzioni locali restano preoccupate ed impegnate con tutti i mezzi a prevenire tali fenomeni. Ecco perché e sempre fondamentale la collaborazione e la cooperazione tra le istituzioni, ad ogni livello, forze dell’ordine e magistratura, forze economiche. In questa direzione – rileva – va anche il positivo lavoro che svolge la Commissione regionale antimafia”.
“Alla Guardia di Finanza, ai Carabinieri ed alla Dia – conclude la presidente della Regione – va dunque il plauso della Giunta regionale ed il ringraziamento per il lavoro svolto e i risultati ottenuti. Un forte ringraziamento va al comandante della Guardia di Finanza dell’Umbria, generale Fabrizio Cuneo”.
Il commento di Libera – Alla reazione della presidente della regione e a quella di tantissimi esponenti politici, si è aggiunge il commento dell'associazione per la lotta alle mafie Libera, che definisce la vicenda venuta a galla con la maxi operazione “solo un altro tassello che racconta la 'mafizzazione' economica in corso nella regione, come l'ha definita il magistrato della Dda di Perugia Antonella Duchini”. Liberainformazione, organo dell'associazione antimafia, ha sottolineato come “da anni magistrati, istituzioni e società civile hanno alzato il livello di allerta rispetto ad un fenomeno, ancora in crescita e che si muove sottotraccia, come quello del riciclaggio”.
Nella foto, alcune delle palazzine sequestrate ricondotte ai Casalesi (Foto Stefano Dottori)
Articoli precedenti:
