“Trent'anni, biondo, occhi azzurri, un berretto di lana bianco calato sulla testa ed una felpa scura con la bandiera norvegese, il famoso Napapjiri. A Perugia in molti lo indicano come assuntore e spacciatore disostanze stupefacenti. La mattina del delitto di Meredith Kercher si aggirava per piazza Grimana con le mani, i vestiti e le scarpe sporchi di sangue. Fuori di sé, urlava e piangeva: ‘L'ho ammazzata, l'ho ammazzata'”.
Comincia così l'articolo scoop del Giornale dell'Umbria, a firma dei giornalisti Francesca Bene, Luca Fiorucci e Antioco Fois, sull'omidicio di Meredith Kercher, la giovane studentessa inglese uccisa a Perugia quasi sette mesi fa. Una notizia rilanciata da tutte le agenzie di stampa e dai siti internet dei quotidiani nazionali, tra cui il Corriere della Sera, che cambia le carte in tavola sull'omicidio di via della Pergola: quella sera c'era anche un altro uomo.
I tre giornalisti che hanno seguito la vicenda e firmato l'articolo poco fa sono stati convocati in Procura per essere ascoltati.
“Questo giovane (ne conosciamo nome e cognome che, ovviamente, comunicheremo subito agli inquirenti per gli opportuni accertamenti) – scrivono nell'edizione di oggi i tre cronisti – è stato visto da una mezza dozzina di persone e dai paramedici di un'ambulanza del 118 di passaggio nella zona, molte ore prima del ritrovamento ufficiale del cadavere della studentessa inglese. Questi ultimi lo hanno segnalato alle forze dell'ordine, ma pare che l'uomo non sia mai stato sentito dagli inquirenti e che nessuno gli abbia preso le impronte. La notizia di questa presenza molto sospetta è arrivata al Giornale dell'Umbria quasi per caso”.
La notizia ha fatto il giro d'Italia ben presto ed è stata accolta con sorpresa e fiducia prima di tutto dai familiari dei due giovani attualmente in carcere per l'omicidio di Mez, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, che sperano che possa essere rivista la posizione dei due ragazzi.