OLTRE 100 LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE OGGI IN ASSEMBLEA A PONTE SAN GIOVANNI - Tuttoggi.info

OLTRE 100 LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE OGGI IN ASSEMBLEA A PONTE SAN GIOVANNI

Redazione

OLTRE 100 LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE OGGI IN ASSEMBLEA A PONTE SAN GIOVANNI

Gio, 24/03/2011 - 16:21

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Erano più di cento, uomini e donne, a ritrovarsi stamani al magazzino ex Limoni Cosmologic di Ponte San Giovanni, dove due anni fa 60 persone hanno perso il loro posto di lavoro in via definitiva, per la prima assemblea provinciale dei cassaintegrati, organizzata dalla Cgil della provincia di Perugia.

“Abbiamo organizzato questo appuntamento perché pensiamo sia importante ascoltare le voci delle lavoratrici e dei lavoratori che si trovano maggiormente in difficoltà”, ha detto Mauro Moriconi, della segreteria provinciale della Cgil, intervenuto al dibattito insieme alla collega Patrizia Venturini. “E anche perchè pensiamo che il sistema degli ammortizzatori sociali così com'è strutturato oggi non funziona. Lo dimostra il fatto che nella nostra regione i due terzi della copertura sono garantiti dalla cassa integrazione in deroga, uno strumento pagato, non dalle aziende, ma dalle regioni con i soldi dei contribuenti, in altre parole dai noi tutti, anche dagli stessi lavoratori in cassa”.

All'assemblea hanno preso parte oltre cento lavoratori provenienti da diversi settori, come Paolo Ambrosi, ex Upim di Perugia, “azienda chiusa all'improvviso per decisione della nuova proprietà, la Coin, senza dare ai lavoratori nemmeno il tempo di lottare per difendere il proprio lavoro”. O come i tanti operai della Merloni, uno dei casi di maggiore impatto sul territorio provinciale. E ancora i cassaintegrati della Grifo Cornici, quelli della Gaia Energia, della Pronto Green, della Fbm, della Cartolibraria tiberina, della Margaritelli, della Modi e Moda.

I cassaintegrati, nei tanti interventi che si sono succeduti, hanno portato la testimonianza di una difficile e quanto mai precaria condizione di vita, oltre ad accordarsi alle denunce del sindacato per le “tante storture” del sistema vigente di cassa itnegrazione in deroga. Si è poarlato ad esempio della strutturazione dei corsi di formazione, obbligatori per chi è in cassa integrazione in deroga, “che non sempre rispondono alle vere esigenze di chi li frequenta e accanto ai quali servirebbero misure di sostegno che la Cgil chiede con forza, come i rimborsi benzina per chi deve fare decine di chilometri per raggiungere la sede del corso, o l'organizzazione si sistemi di babysitting per le madri che devono frequentarli”.

Secondo i dati della Cgil, in Umbria risiedono circa 14 mila lavoratori interessati dalla cassa. Il sindacato ha denunciato, a nome di questa fascia della popolazione, le riduzioni drastiche di reddito (in un anno in media fino a 8.500 euro in meno secondo la Cgil).

“Non si vive bene con 780 euro e due figli da mantenere”, ha detto Antonio, operaio della Grifo Cornici in cassa integrazione, che alle volte, come nel caso dell'operaio Merloni Luciano Recchioni, sembra un modo per “prolungare l'agonia” prima del definitivo licenziamento.

“L'iniziativa di oggi è importante perché mette insieme le voci e le esperienze individuali delle lavoratrici e dei lavoratori che vivono condizioni di grande difficoltà”, ha detto il segretario nazionale Cgil Vincenzo Scudiere. “Tutti noi siamo consapevoli del fatto che soltanto insieme si può cambiare questa situazione drammatica. Quello che stiamo facendo da mesi, nella totale mancanza di una politica industriale del Governo, è resistere. Ma resistere non basta se non si indica anche una strada per uscire dal pantano in cui siamo ora. E' per questo – ha concluso Scudiere – che la Cgil, a partire dallo sciopero generale del 6 maggio, intende ripartire per riconquistare gli spazi che ci sono stati tolti in questi due anni”.

Secondo Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil di Perugia, “daremo vita a partire da oggi ad una task force formata da lavoratrici e lavoratori in cassaintegrazione che possa far sentire la voce di questa categoria, purtroppo sempre più vasta”.

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