In Umbria, il 2023 si è rivelato un anno difficile per la produzione di olio extravergine d’oliva, con un calo significativo rispetto all’anno precedente. I dati della Camera di Commercio dell’Umbria e del Listino Borsa Merci Perugia indicano una diminuzione della produzione tra 1.514 e 2.522 tonnellate, ben al di sotto delle 4.036 tonnellate del 2022.
Questo calo, stimato inizialmente intorno al 30%, si è invece rivelato essere del 50-60%, un decremento molto più marcato. Secondo gli esperti, questo risultato è stato causato da una serie di fattori avversi: piogge intense durante la fioritura, attacchi della mosca dell’olivo e una prolungata siccità nelle fasi finali, specialmente nelle aree prive di impianti d’irrigazione. Nonostante la riduzione della quantità, la qualità dell’olio rimane alta.
I prezzi, come evidenziato dal Listino della Borsa Merci, sono in crescita, registrando un aumento del 17-18% per le piccole partite vendute direttamente dai frantoi senza confezione, rispetto al 2022. Tuttavia, questo incremento non è sufficiente a compensare il drastico calo della produzione e l’aumento dei costi di produzione, che hanno raggiunto il 30% dal 2021.
Le dichiarazioni di Bruno Diano, Presidente della Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria, e di Francesco Martella, agronomo e membro della Deputazione della Borsa Merci di Perugia, riflettono la situazione: nonostante l’ottima qualità e l’aumento dei prezzi, la realtà produttiva dell’Umbria è stata molto più grave delle previsioni iniziali. Tuttavia, a livello nazionale, la produzione nelle regioni meridionali sta andando bene, compensando in parte le perdite registrate nelle altre aree.