Nuova 'Val di Chienti': ora servono gli Stati Generali del Turismo - Tuttoggi.info

Nuova ‘Val di Chienti’: ora servono gli Stati Generali del Turismo

Claudio Bianchini

Nuova ‘Val di Chienti’: ora servono gli Stati Generali del Turismo

Si apre il dibattito su come sfruttare la Foligno - Civitanova Marche, interviene Piter Foglietta di Umbria World Fest | Forse era meglio pensarci prima
Lun, 24/04/2017 - 15:48

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La nuova ‘Val di Chienti’ esporta turisti in cerca del sempre agognato mare, capita così che Foligno e dintorni si svuotino per una sorta di maxi invasione delle riviere marchigiane. Era prevedibile, anzi era stato previsto da tempo. Se con meno di un’ora si riesce ad arrivare lungo l’Adriatico, l’occasione è troppo ghiotta e così, basta una giornata o mezza giornata libera ed ecco che parte la migrazione interregionale.

Sino ad ora i vantaggi della nuova quattro corsie sono tutti a favore dei ‘cugini’ civitanovesi, che si ritrovano ristoranti, pizzerie e locali d’ogni genere letteralmente pieni di folignati. La scorciatoia della nuova Ss77 comincia a piacere anche a spoletini e perugini, che bypassano il centro del mondo pronti alla tintarella o all’abbuffata di pesce. Eh vabbè, ma allora per i folignati che vantaggi ci sono, cominciano a chiedersi lungo il Topino, e il dibattito si accende.

A lanciare una prima proposta di marketing, il vicepresidente della Confcommercio Umbria nonchè presidente Epta, Aldo Amoni, (Leggi qui) ed ora interviene anche Piter Foglietta, direttore artistico di Umbria World Fest.  

Partire dalla consapevolezza che bisogna rivolgersi ad esperti per la soluzione dei problemi, sarebbe il primo passo utile per iniziare a chiudere un gap storico della nostra città in merito allo sviluppo turistico, su cui abbiamo tanto da imparare. Troppo spesso fino ad oggi abbiamo pensato che una parte potesse risolvere il problema generale – sostiene Foglietta – affidando agli eventi la soluzione alla questione turismo, una stagione per fortuna iniziata, qualche decennio fa, ma a cui va affiancato un sistema più complesso per fare di Foligno una città turistica. Fino ad oggi abbiamo affidato agli eventi ed a ricette estemporanee una questione che in realtà merita maggiori approfondimenti e riflessioni – sottolinea – soprattutto per generare un virtuoso sistema di sviluppo economico, che sarebbe possibile, ma da cui siamo distanti anni luce.

Una città è turistica non occasionalmente – incalza – ma tutto l’anno, ovvero quando si è in grado di sviluppare una capacità attrattiva costante in cui le manifestazioni rappresentano l’ apice e non la consuetudine a cui affidarsi per la promozione. Si chiama lavoro di costruzione di una meta turistica, che deve partire da uno sforzo comune, con una maggiore predisposizione all’ ascolto, di cui spesso non siamo alfieri. Per sviluppare il turismo bisogna essere aperti agli altri, prima ed essenziale condizione.

Stiamo affrontando un dibattito su una meta e su una infrastruttura che ha un bacino non eccezionalmente ampio, che è difficile che possa generare un flusso costante e copioso, ma tanto vale prendere l’occasione e contribuire al dibattito, perché sicuramente ne usciremo con delle consapevolezze più ampie e magari avremo iniziato un nuovo percorso. Vorrei sottolineare che grazie all’alta velocità siamo a poco più di un ora da una delle città più turistiche al mondo, il tempo che si impiega per andare da un qualunque aeroporto al centro di una capitale. Abbiamo un aeroporto a pochi minuti che è ponte verso altre città, ma che ancora oggi ci sembra un corpo estraneo. Non possiamo focalizzare la nostra attenzione solo verso una direttrice – ribadisce Foglietta – ma dobbiamo aprire lo sguardo a tutte, soprattutto a quelle che ci potrebbero permettere un salto in avanti più consistente. Non esiste solo la nuova 77 e le Marche, ma tanti altri  bacini e flussi su cui iniziare a lavorare, sempre avendo chiaro che si definisce turista colui che si ferma almeno una notte in un luogo, il resto in questa discussione non ha valore, se non decisamente marginale. Lo dimostra ad esempio il fatto che ancora non sappiamo scorgere le differenze tra eventi che generano turismo, quindi pernottamenti alberghieri, ed eventi che invece riempono le piazze dalle frazioni o dalle città intorno.

Prima di muoverci sul mercato o di fare proposte, varrebbe la pena fermarsi un momento e riflettere, prima si costruisce un prodotto turistico e poi vende. Ad oggi questo è quello che serve, manca il prodotto e la confezione con cui va venduto. Servono momenti di approfondimento e di studio con le realtà locali insieme ad esperti del settore. Se vogliamo possiamo anche chiamarli stati generali del turismo, ma sarebbe meglio e più consono giornate di studio e di approfondimento sul turismo. Le destinazioni turistiche si costruiscono assemblando tanti parametri e caratteristiche che una città o un territorio possiede.

Creare la destinazione turistica Foligno, vuol dire mettere in evidenza i molteplici aspetti per cui conviene soggiornarci, occorre mettere in risalto le specifiche caratteristiche o magari costruirne altre. Nuove infrastrutture e vie di comunicazione, palazzi stupendi, eventi di caratura nazionale, una vivacissima vita notturna ed uno splendido centro commerciale naturale uniti ad un interland ricco di produzioni agroalimentari tra le migliori al mondo, possono fare di Foligno una preziosa meta turistica. Va ormai tessuto tutto insieme e con le abilità commerciali che hanno sempre contraddistinto la nostra città, venduto sul mercato.

Il dado è tratto quindi, il dibattito è stato avviato ed ora si cerca una soluzione, o meglio, un’opportunità. Ora…come se la nuova ‘Val di Chienti’ fosse stata aperta all’improvviso. Come quando si cominciò a parlare di cosa fare nell’aera dell’ex ospedale solo dopo aver costruito il nuovo ospedale, o casa fare del vecchio tracciato della Flaminia una volta aperto al traffico quello nuovo. Insomma, sempre dopo che il cancello è aperto ed i buoi sono scappati, speriamo almeno che si riescano a recuperare…

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