Nodo di Perugia, no delle associazioni: "Salviamo bosco e borgo di Collestrada" - Tuttoggi.info

Nodo di Perugia, no delle associazioni: “Salviamo bosco e borgo di Collestrada”

Flavia Pagliochini

Nodo di Perugia, no delle associazioni: “Salviamo bosco e borgo di Collestrada”

Mar, 16/02/2021 - 08:31

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La bretella stradale non piace alle associazioni locali: "Rischia di compromettere irreparabilmente l’ecosistema del territorio tra Perugia ed Assisi"

Non si ferma la protesta contro il “Nodo di Perugia” (variante da Collestrada a Madonna del Piano), con una serie di comitati e associazioni che chiede di tutelare il borgo di Collestrada. Obiettivo, accendere un faro su una questione che “rischia di compromettere irreparabilmente l’ecosistema del territorio tra Perugia ed Assisi” con la realizzazione di una bretella stradale di 7 km il cui tracciato sarà realizzato all’interno della zona SIC/ZSC di Collestrada”, si legge nella petizione su change.org, inviata alla presidente Donatella Tesei e da cui è tratta la foto in evidenza.

“Il progetto è una cicatrice indelebile sulla zona”

Il tracciato noto anche come “Nodo di Perugia” – secondo i firmatari – “andrebbe a lasciare una cicatrice permanente sulla collina (sottoposta a vincolo paesaggistico definito con Decreto Ministeriale 14/11/1962), alterando in modo irrimediabile la zona dei Boschi a Farnetto SIC-ZSC IT5210077 con tratti in galleria collegati da tratti in viadotti sopraelevati“. L’area boschiva interessata “ospita specie di raro e rilevante interesse floristico vegetazionale” (…) e la confinante campagna e i residui boschivi sono “in grado di offrire nicchie ecologiche diversificate a rapaci e predatori, sia diurni (poiana e gheppio) che notturni (civetta, gufo reale) oltre che a rappresentare uno dei più importanti corridoi migratori per gli uccelli che attraversano la penisola diretti in Africa (Airone Cinerino)”.

Temiamo che i sette chilometri di variante approvati dal Ministero – dice Luciana Renzini, presidente dell’associazione Colle della Strada – possano deturpare il cono panoramico di Collestrada, alla cui sommità sorge il borgo medioevale: una zona di eccezionale pregio naturalistico, ambientale e storico“. Tra i firmatari della richiesta anche Teatro di Colle, Circolo Arci, Aurap Collestrada, Associazione Combattenti Collestrada, Pro Ponte, Circolo Primo Maggio Ponte San Giovanni, Associazione Sportiva S. Egidio, Pro Arna, Consulta dei Rioni.

Gli ‘avversi’ al nodo di Perugia riconoscono la “necessità di risolvere il problema del traffico viario ed al contempo di salvaguardare il patrimonio paesaggistico, naturalistico e storico del territorio“, ma chiedono di “valutare alternative dal punto di vista del tracciato stradale, dello sviluppo della rete di trasporto intermodale e della ricerca di sistemi innovativi di comunicazione meno impattanti su territorio, ambiente ed ecosistema”.

Nodo di Perugia, cosa prevede il progetto

L’associazione Colle della Strada non crede infatti che il progetto avrà un impatto minimo sul borgo di Collestrada. Secondo la nota, “Il primo tratto (circa 1 km) verrà realizzato sbancando la collina del borgo medievale di Collestrada per creare una galleria artificiale; Il secondo tratto a cielo aperto verrà realizzato in viadotto sopraelevato e passerà radente alle costruzioni residenziali esistenti; Il terzo tratto verrà realizzato in galleria bucando la collina del Bosco a Farnetto“.

Inoltre, “Le gallerie artificiali e naturali non risulteranno invisibili rispetto alla morfologia dei luoghi perché dovranno assicurare il raccordo delle quote e dei raggi di curvatura stradali. Anche a seguito di eventuali rimboschimenti la morfologia dei luoghi risulterà per sempre alterata. Tale considerazione viene aggravata dalla presenza del tratto di viadotto che taglia a metà la zona SIC e dalla sicura presenza di un altro tratto di viadotto necessario per collegare la galleria sotto il borgo di Collestrada con la viabilità esistente e gli svincoli di progetto. Questa alternanza di pieni e vuoti comporta anche la canalizzazione e la successiva gestione di fenomeni di inquinamento atmosferico, acustico e luminoso che concorrono alla compromissione dell’equilibrio ambientale“.

Perciò innegabilmente l’attuale progetto preliminare avrà un impatto ambientale enorme e deleterio in quanto modificherà totalmente lo stato dei luoghi cambiando per sempre i rapporti paesaggistici e faunistici del territorio che interessa. Questo progetto – si legge ancora nelle 8 pagine di documento – prevederà sicuramente lo stravolgimento delle sorgenti e delle falde acquifere, vitali per il bosco autoctono: uno dei più antichi della nazione. Le ripercussioni sul contesto vanno considerate dalla data di inizio lavorialla data di completo riassetto delle aree interessate, dalla data di impianto dei cantieri alla data di avvenuta crescita delle essenze piantumate per ‘riproporre’” un assetto boschivo e paesaggistico (decine di anni)“.

Nodo di Perugia, il tracciato alternativo

Come detto, “Riconoscendo la necessità di risolvere il problema del traffico viario ed al contempo di salvaguardare il patrimonio paesaggistico, naturalistico e storico del Territorio“, l’associazione Colle della Strada preferirebbe “l’adeguamento della rete viaria esistente. La congestione negli orari di punta del tratto di E45 tra Collestrada e Ponte San Giovanni è dovuto solo in minima parte (circa 15/20%) al traffico diretto a Roma in un senso o Città di Castello nell’altro (indagini e studi effettuati nell’ambito del progetto presentato al Comune di Perugia per l’ampliamento del Centro Commerciale “Collestrada” dalla soc. Eurocommercial). L’adeguamento del tratto (tre corsie) e il raddoppio delle rampe di accesso per Perugia e per Foligno erano ritenute valide soluzioni per risolvere il problema del traffico nella zona. E forse è proprio questo l’oggetto dell’incarico per un progetto definitivo affidato alla alla Cooprogetti“.

Nel caso il tracciato alternativo è “come da esempio riportato nell’immagine 2 tracciato verde A-B. Come si può chiaramente vedere non interesserà la zona SIC-ZSC e collegherà direttamente l’aeroporto di Perugia/Assisi e la viabilità esistente che prosegue verso Nord. Questo tracciato, già pensato e proposto 15 anni fa dal Comitato “Salviamo Collestrada”, è da considerare come una tra le alternative possibili che gli esperti incaricati potrebbero individuare e verificato“.

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