'Ndrangheta, da Perugia confiscato patrimonio da 300mila euro ad affiliato - Tuttoggi.info

‘Ndrangheta, da Perugia confiscato patrimonio da 300mila euro ad affiliato

Redazione

‘Ndrangheta, da Perugia confiscato patrimonio da 300mila euro ad affiliato

Il pregiudicato è stato condannato in via definitiva per un vasto traffico di droga sul capoluogo umbro
Mer, 01/06/2016 - 14:36

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Un appartamento e relative pertinenze a Cirò Marina (KR), 3 autoveicoli e disponibilità bancarie per un valore complessivo di circa 300 mila euro. La Direzione Distrettuale Antimafia, concordando con le valutazioni espresse dai militari del G.I.C.O. del Nucleo pt di Perugia ha chiesto la confisca di questi beni nei confronti di un pluripregiudicato calabrese appartenente alla ‘ndrangheta, già condannato, con sentenza passata in giudicato, per responsabilità in un vasto traffico di sostanze stupefacenti che riguardò il capoluogo umbro.

Nei giorni scorsi i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Tribunale di Perugia.  A seguito della pronuncia è stata avviata un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, ad opera degli “specialisti” del GICO delle Fiamme Gialle, che ha permesso di individuare un patrimonio, frutto del reimpiego di capitali illeciti, fittiziamente intestato dall’uomo a sua moglie ma, di fatto, nella sua piena ed incondizionata disponibilità.

La significativa carriera criminale del pregiudicato calabrese, che aveva avuto inizio dai primi anni 90’ e aveva raggiunto il suo apice con un omicidio commesso nell’anno 2012 a Roma, gli aveva infatti consentito di accumulare notevoli disponibilità economiche, poi reimpiegate anche per l’acquisto di beni mobili ed immobili.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle perugine nei confronti del soggetto destinatario del provvedimento, nonché del relativo nucleo familiare, hanno consentito la ricostruzione analitica dei flussi di denaro e dei singoli investimenti effettuati, dimostrando l’evidente sperequazione tra i redditi leciti, dichiarati al fisco, e l’incremento patrimoniale accertato.

Al termine della minuziosa analisi reddituale veniva quindi cristallizzata e rapportata alla Procura del capoluogo umbro l’oggettiva sproporzione accertata tra i beni riconducibili al condannato e la sua reale capacità contributiva.

I beni così cautelati verranno a breve rimessi nella disponibilità dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

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