Dal 4 al 6 maggio Museo della Canapa, il Comune di Sant’Anatolia di Narco e ANAB insieme in una tre giorni dedicata ai molteplici usi della canapa in edilizia e alla prospettiva di una filiera corta del costruire. Oggi circa l'80% dei materiali comunemente utilizzati in edilizia proviene dalla grande industria.
I processi per la loro produzione e commercializzazione sono gli stessi di mezzo secolo fa, quando il boom economico richiedeva alloggi a basso costo e la sapienza artigiana del buon costruire era un retaggio culturale destinato a dissolversi.Il settore edile è oggi in forte crisi, in Umbria in particolare, dove gli effetti dell'attuale depressione economica si sono sommati a quelli della fine della ricostruzione post-sisma. Il ricorso a tecniche e materiali naturali nel campo dell'edilizia non è quindi soltanto una scelta eco-compatibile in grado di migliorare in termini qualitativi e in termini di salubrità gli spazi in cui trascorriamo buona parte della nostra vita, ma diventano il presupposto per un ripensamento strutturale del fare edilizia con dei risvolti degni di considerazione sul piano della produzione di nuova ricchezza e di lavoro.
E' in questa ottica che il Museo della Canapa di Sant' Anatolia di Narco in collaborazione con ANAB (Associazione Italiana Architettura Bioecologica) vuole estendere, in questi tre giorni, il proprio interesse da quello tessile a quello dell' edilizia, intesa come pratica del buon costruire, con lo stesso impegno profuso da quattro anni a questa parte nella riscoperta e nella trasmissione del sapere popolare.
Da venerdì 4 maggio alla giornata conclusiva di domenica 6 maggio, si alterneranno artigiani e professionisti esperti in materiali compositi come la canapa (calce per la realizzazione di intonaci, massetti, blocchi per muratura e pannelli isolanti). Il cantiere-scuola dedicato a tecnici e artigiani (ma aperto a chiunque voglia conoscere un nuovo modo di operare in edilizia) si avvale dell'esperienza formativa del programma europeo INATER (www.inater.net), volto a fornire un valido supporto alla transizione delle imprese verso la messa a punto di tecniche e materiali più rispettosi dell'uomo e dei suoi spazi di vita.
Le esperienze positive dei paesi nord europei nel campo dell'utilizzo di materiali naturali, in quello della bioclimatica e del risparmio energetico in edilizia, spingono ad interrogarsi sulla sostenibilità di un sistema produttivo nato nel dopoguerra e che ha mostrato tutti i suoi limiti. Nasce l'esigenza di
un ripensamento organico dei sistemi di produzione e di trasporto dei materiali edili, di una filiera corta simile a quella dei prodotti alimentari, e di un approccio radicale e propositivo verso le difficoltà del settore delle costruzioni. Il cantiere-scuola sarà aperto al pubblico nella giornata di domenica 6 maggio a partire dalle ore 15.00