Continua al Museo archeologico nazionale di Spoleto il ciclo di incontri “Raccontando la storia”, promosso dalla direttrice Maria Angela Turchetti e organizzato in collaborazione con Polo museale dell’Umbria, in collaborazione con Astra, Associazione per lo studio del territorio, la ricerca e l’archeologia onlus, e Graficarte Severini.
Venerdì 19 maggio, alle ore 16,30, sarà la volta di Laura Bonomi Ponzi, già soprintendente per i beni archeologici dell’Umbria, che si soffermerà sulle vette e sulle acque come aspetti peculiari del culto degli Umbri, dal VII al III sec. a. C. Le cime dei monti rivestivano un significato particolare sia nei cerimoniali funerari che nella difesa dei confini territoriali. Nelle principali vie di comunicazione si incontravano sempre santuari di passo che il più delle volte costituivano punti di riferimento per le popolazioni sparse nei villaggi.
I luoghi di culto erano, inoltre, sempre posti in prossimità di acque e sorgenti, con specifico riferimento alla fecondità e all’aldilà. Epigrafi rinvenute a Colfiorito e Fossato di Vico attestano, in tal senso, una ritualità collegata alla dea ctonia della Cupra collegata all’acqua e alla fertilità. Testimonianze emblematiche sono state trovate sul Monte Pennino e a Torre Maggiore.
Nel corso della conferenza la relatrice, anche alla luce delle ricerche più recenti, avrà modo di tratteggiare la specificità degli Umbri, mettendone a fuoco le usanze e l’organizzazione sociale.