Come già la dipendente licenziata che rischia di dover pagare 20.000 euro (della questione è stata investita la Corte costituzionale), anche il vigile urbano del Comune di Assisi, scoperto dai Carabinieri a intascare multe senza fare i verbali agli automobilisti e falsificando quelli per il comando, rischia di dover pagare il danno di immagine.
I casi accertati sono in totale quarantuno, per un totale di 410 euro incassati dal vigile e che sono stati giudicati danno erariale e che in caso di condanna andranno versati nelle casse del Comune. A questi vanno aggiunti i diecimila euro che la procura della Corte dei Conti ha quantificato come danno di immagine ai danni della pubblica amministrazione. In totale dunque, 10.410 euro.
Il vigile urbano, nel caso della Corte dei Conti che deciderà tra qualche settimana, non si è costituito in giudizio. I fatti risalgono al 2017, quando i carabinieri della Compagnia di Assisi, diretti dal maggiore Marco Vetrulli, avevano portato avanti un’articolata indagine insieme ai vigili urbani, dopo una segnalazione fatta dall’amministrazione comunale da un cittadino che descriveva delle “inesattezze” nei provvedimenti sanzionatori per violazioni al codice della strada da parte del vigile (finito ai domiciliari).
Nello specifico il vigile – che aveva ammesso problemi di gioco e che nel novembre del 2017 aveva patteggiato la condanna a un anno e otto mesi – per non elevare sanzioni al codice della strada, sembra si facesse consegnare brevi manu somme di denaro in misura ridotta, facendo così credere agli automobilisti di aver assolto agli obblighi di legge, intascando però la somma.
(modificato alle ore 18)